Rimini, Giardino all'Hotel delle Nazioni: cittadini contro il degrado

Finora lo chiamavano «il cadavere». Un colosso di cemento abbandonato fra le erbacce, da lustri. Ora per l’Hotel delle Nazioni di via Ortigara, il Comitato turistico e i volontari del gruppo Ci.Vi.Vo di San Giuliano Mare probabilmente troveranno un nuovo nome, meno lugubre. È grazie a loro se quell’area degradata potrà ricominciare da adesso, almeno in parte, una nuova stagione. L’hotel rientrava tra le proprietà confiscate dallo Stato alla famiglia D’Amico, nell’ambito dell’inchiesta Calypso condotta dalla Procura di Rimini; dopo un giudizio di primo grado si attende ora l’esito del ricorso in appello, l’iter giudiziario partito nel 2018 dunque non è ancora concluso. Intanto l’incuria e il degrado si sono impossessati di quel luogo a poca distanza dalla costa balneare. Il Comitato e i cittadini si erano già mobilitati a più riprese per chiedere un intervento di bonifica, ma niente, fino ad ora.
«È stata di fatto una sorpresa –spiega la portavoce del Comitato, Daniela Mazza –, ma posso dire che è anche il frutto di un meraviglioso lavoro di squadra e di relazioni. Da anni ci interessiamo delle sorti di quel cadavere, noi lo chiamiamo così, negli ultimi mesi di lavoro a fianco del Piano strategico abbiamo scoperto chi era l’amministratore giudiziario nominato dal Tribunale di Rimini, il commercialista Marco Tognacci, che si è dimostrato molto disponibile. Ci ha chiesto infatti se volevamo in gestione temporanea e gratuita il parco della struttura non ci è parso vero. Ora grazie al supporto del Comune di Rimini, della cabina di regia del Piano strategico, di Federalberghi e di Anthea, cominceremo a ripulire l’area verde per renderla fruibile».