Rimini. Da barista ad agente immobiliare in Albania: "Vendo case ai romagnoli"

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«Case a 35mila euro: gli italiani investono in Albania». Il sogno della famiglia italiana media è avere una casa, meglio se affacciata sul mare, ma visto il carovita c’è chi guarda dall’altra parte dell’Adriatico dove, a un’ora e mezza di volo, i prezzi sono vantaggiosi, l’italiano è la seconda lingua e la tassazione tutt’altro che esosa. Il 40enne albanese Genti Marku, non solo ha il polso della situazione grazie alla sua agenzia immobiliare “Lezha Real Estate”, fondata a Lezha nel 2019, ma conosce bene anche Rimini dove ha lavorato come cameriere e barista dal 2001 al 2011, in particolare al Rock Island e al Caravaggio, prima di tornare in pianta stabile nel Paese delle aquile.

Marku, quando è esploso l’interesse dei romagnoli per il mercato immobiliare albanese?

«A partire dal 2015, ma è la pandemia che ha siglato il vero boom. Gli italiani, e in particolare i romagnoli, hanno compreso subito il potenziale di questi investimenti, visto che l’Albania è la nuova Croazia: un vero gioiello incastonato nel Balcani. Ad accendere l’interesse dei potenziali acquirenti non è solo la vicinanza al mare, data la distanza minima con altri scenari: dalle montagne alle colline. A Lezha, per fare un esempio, la spiaggia dista 7 chilometri dalle alture e in una ventina di minuti si arriva in collina. Si tratta di una vacanza che ne include molte altre al suo interno, in una sorta di scatola cinese, a fronte di 300 giorni di sole su 365, tenendo presente che, dai taxi al wi fi, qui non manca nulla».

Negli anni è mutato l’identikit dell'acquirente medio?

«All’inizio ad acquistare immobili erano soprattutto gli imprenditori che volevano aprire e monitorare nuove attività, poi è stata la volta dei dipendenti: dai pizzaioli agli chef. Tuttora c’è chi compra anche tre o quattro case alla volta, considerandole un investimento in un Paese dal grande potenziale che sta crescendo a ritmo serrato. Adesso come adesso la fetta più larga è costituita dai pensionati italiani che arrivano attirati dai prezzi bassi, oltre che dalla sicurezza e soprattutto da una sanità che non solo funziona ma soprattutto evita attese di ore al pronto soccorso e di mesi per le visite specialistiche. All’appello non mancano nemmeno le famiglie che a loro volta entrano in affari: qualora non riescano a venire, affittano l’appartamento ad amici o parenti o lo trasformano per una stagione in bed & breakfast, ospitando turisti al proprio domicilio colazione inclusa. A superare per numero gli italiani sono però polacchi e tedeschi nonché cechi e austriaci».

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