«Ho iniziato trent’anni fa e oggi a sessant’anni lavoro ancora come buttafuori allo stadio del Cesena». Lui è Massimo “Macho” Affronte addetto ai servizi di sicurezza con alcuni decenni di esperienza nel mondo degli eventi. Ha vissuto i tempi d’oro delle discoteche in Riviera, ha operato sul campo dalle notti del Cocoricò ai concerti, compreso quello di Vasco Rossi allo stadio di Rimini. Oggi è titolare dell’agenzia Sgs Security Group Service e autore del manuale “Safety & security”, una guida per tutti i giovani che si apprestano ad avvicinarsi a questo mestiere. Il libro di Massimo Affronte, presentato a Rimini in questi giorni, non è solo un manuale per addetti ai lavori o di presentazione per chi vuole avvicinarsi al mondo della security, ma un vero e proprio spaccato storico di chi per trent’anni di servizio ha visto in prima persona la cosiddetta golden age della riviera romagnola, l’epoca d’oro delle discoteche, e che ha assistito al cambiamento di una figura che da «bodybuilder picchiatore è diventata assistente dei clienti» e col decreto Maroni del 2009 è stata ampiamente regolamentata. Un mestiere che, come dice Affronte, lui ha imparato anche grazie agli errori.
Quali ricordi particolari ha di questi trent’anni di mestiere?
«Negli anni Novanta ero responsabile della sicurezza al Cocoricò. Una sera ho allontanato un ragazzo che sapevo essere uno spacciatore, uno dei miei sottoposti quando ha visto la scena gli ha dato uno schiaffo, mi sono arrabbiato molto perché il gesto era insensato. Ma questo era come andavano le cose negli anni Novanta».
Da quando lei ha cominciato ad oggi come è cambiato questo mestiere?
«Il buttafuori era un lavoro che inizialmente, negli anni ’80-’90, veniva svolto dai “più grossi” reclutati nelle palestre e non era normato giuridicamente come oggi. Oggi sono cambiate molte cose proprio sul piano culturale. I “buttafuori” si chiamano addetti ai servizi di controllo e ognuno di loro ha un tesserino identificativo ottenuto in prefettura dopo aver finito il corso di preparazione. Questa figura è responsabile di tutte le azioni che compie ed è perseguibile quindi non è un lavoro adatto a tutti, è delicato e non è per tutti. Bisogna anche studiare e probabilmente con questa preparazione anche io avrei evitato tanti errori in passato. Ma il nostro è un mestiere che si impara soprattutto sul campo, quindi l’esperienza e gli errori fanno parte del gioco».
Oggi i ragazzi cercano lavoro in questo campo? Quanti chiedono di partecipare ai vostri corsi di preparazione per diventare addetti ai servizi di controllo?
«C’è molta richiesta da parte dei giovani, almeno 4/5 ragazzi al giorno chiamano alla nostra agenzia per informarsi sui nostri corsi che, oltre a preparare buttafuori, possono formare anche altre figure professionali come quella dello steward negli stadi».
Quanto guadagna un buttafuori a serata?
«In media tra gli 80 e i 100 euro a serata se lavora con un'agenzia. Se lavora per un locale invece può prendere un po’ di più, 110 euro a serata».
Quali sono i requisiti per poter esercitare questa professione?
«Per diventare addetto ai servizi di controllo, oltre che essere fisicamente sani, vengono richiesti requisiti principalmente morali: per svolgere questa professione è necessario innanzitutto avere una fedina penale pulita. Ricordo che nel mio primo giorno di corso, il funzionario di polizia che ci insegnava l’area giuridica disse che chi aveva precedenti penali era meglio che non buttasse soldi dal momento che non avrebbe mai ricevuto l’attestato. Due se ne andarono. Ancora oggi non rilasciamo attestati a chi ha precedenti, finito il corso consegniamo l’attestato in prefettura che solo dopo aver verificato la fedina penale del richiedente conferma il tesserino identificativo che ogni addetto ai servizi di controllo deve possedere per poter lavorare».
Questo lavoro si può fare a tutte le età o c’è un limite?
«Secondo me è un lavoro che si può fare a tutte le età, io mi occupo principalmente della dirigenza di Sgs ma ancora oggi a sessant’anni faccio tanti servizi sul campo tra i quali l’addetto alla sicurezza allo stadio del Cesena, molti però smettono prima. Prima, ad esempio, l'età massima per fare lo steward negli stadi era di 55 anni per legge, ora è 60. Mi sto battendo per andare oltre questo limite».