Rimini, l'ultimo cinema porno della provincia va all'asta: la parabola del Miramare

Archivio

Le luci rosse dell’ultimo cinema pornografico di Rimini si sono spente. E anche il tentativo di rianimarlo, all’asta telematica iniziata ieri, ha condotto a un unico risultato. Quello di constatare la fine del cinema Miramare. In via Oliveti numero 60, a pochi passi dalla stazione, dagli anni ‘70 difendeva con ardore l’orgoglio riminese delle sale che intrattenevano gli spettatori con filmati hard. Un orgoglio rafforzatosi negli ultimi anni, quando era rimasto tra gli ultimi in Romagna, resistendo all’avanzata inarrestabile dei video disponibili a portata di click nel mare del web. Dopo la dipartita (più precoce) del Metropol, in centro storico a pochi passi dall’arco d’Augusto, il Miramare era rimasto il solo nel territorio comunale di Rimini. A decretare la fine delle proiezioni dell’ultimo dei cinema porno riminese è stato il Covid: le ultime affissioni all’esterno del locale per soli adulti testimoniano nostalgiche gli spettacoli in programma nel febbraio 2020. Dopo di che, le poltrone sono rimaste vuote e il proiettore spento. Per la cronaca, resiste invece il cinema Modernissimo di San Giovanni in Marignano, che tra video hard e festicciole private tra invitati “scelti” continua la sia attività, custode di una memoria ormai storica.

L’asta

Oggi, però, lo stabile in via Oliveti è sulla piazza, all’asta, in vendita al miglior offerente. Il termine per presentare le offerte scadeva però lunedì mentre la battuta d’asta si apriva ufficialmente ieri alle 18. Prezzo base di partenza 191mila euro, offerta minima 143.250, rilancio minimo 4mila euro. L’asta, però, come spessissimo accade al primo “appuntamento”, è andata deserta. Nessuno ha presentato la volontà di acquisire uno dei baluardi delle raffigurazioni erotiche che entusiasmarono gli anni ‘80, e che ancora, fino a che il morbo del Covid non si è diffuso, continuava ad allietare i più affezionati e, forse, anche un po’ più nostalgici dei bei tempi andati. Il locale, in attesa di un acquirente che gli dia nuova vita (il curatore è il commercialista Vittorio Betti), si trova al piano terra di uno stabile che ai piani superiori presenta alcuni appartamenti. È composto da atrio di ingresso con angolo cassa, servizi igienici, cabina di proiezione, disimpegno, sala proiezione. L’unità immobiliare ha una superficie lorda complessiva di 255 metri quadrati, cui si aggiungono 370 metri quadri di area all’aperto. La sua futura possibile resurrezione la scriverà la prossima asta.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui