Nuova vita per lo storico bar pizzeria “Bigno” di via Flaminia. Riaprirà i battenti il prossimo settembre dalle 5 del mattino alla mezzanotte, archiviando i trascorsi che l’hanno relegato a lungo in un angolo.
La vicenda
I sigilli furono apposti dalle Fiamme gialle nell’ottobre del 2020 nell’ambito dell’indagine sulla maxi frode fiscale attuata da tre imprenditori riminesi. L’operazione battezzata “Paper Moon” accertò l’evasione di 1,3 milioni di euro con 16 lavoratori in nero. Per gli indagati scattò l’applicazione della misura cautelare del “divieto di esercizio dell’attività imprenditoriale” nonché il sequestro preventivo di beni e disponibilità finanziarie. Stangata finale i sigilli a 3 attività commerciali: il bar pizzeria “Bigno” e il bar “8 e ½” a Rimini oltre a “Autobar” di Santarcangelo. Beni riconducibili a una famiglia attiva nei settori della ristorazione, gestione di slot machine, tabaccherie, ma anche affitto turistico di immobili. Lo schema, secondo l’accusa, era ricorrente: le società accumulavano enormi debiti fiscali, senza presentare dichiarazione dei redditi o usando fatture false. Una volta aumentati in modo esponenziale i buchi, i rami più produttivi venivano venduti a altre ditte tramite prestanome legati agli imprenditori. Che le riacquistavano, cedendole a nullatenenti o pregiudicati, pronti a abbassare le saracinesche, facendo naufragare anche le pendenze. Due mesi dopo il blitz, vennero però tolti i sigilli a “8 e ½” e “Bigno” che, dati i vincoli anti Covid, riaprirono solo per l’asporto e non h24. Il Tribunale di Rimini infatti accolse il ricorso della difesa per cui il debito tributario era frutto di una sproporzione del calcolo dell’Agenzia delle entrate effettuato al lordo delle spese sostenute. Una somma, quindi, sotto alla soglia penale. All’epoca le 9 persone coinvolte risultavano ancora indagate.
Si rialza la saracinesca
Ora il bar pizzeria “Bigno” di via Flaminia, tanto amato dai giovani per una pausa di gusto dopo la disco, volta pagina per ripartire dal prossimo settembre. L’imprenditore che l’ha preso in affitto dal Tribunale per quattro anni più quattro cerca 10 dipendenti per riportare in auge lo storico locale. A rilanciare con la compagna è l’imprenditore di origine albanese, ma in Romagna da trent’anni, Marko Demiraj, un 45enne che a Rimini gestisce da due anni anche l’hotel stagionale “Cuba”. Unico grattacapo, presume, sarà forse la penuria di parcheggi per via della creazione della nuova rotatoria, ma un buon trancio di margherita val bene due passi. L’orario iniziale sarà dalle 5 del mattino alla mezzanotte esteso all’h 24 nel weekend, «se otterremo la licenza dei tabacchi». Spiega ancora Demiraj: «Il Bigno potrà contare su 60 posti all’aperto, assicurando anche la modalità di asporto, mentre non é ancora deciso se rimetteremo in funzione la sala sottostante. Ne riparleremo alle porte dell’inverno». Al momento fervono i preparativi: da una rinfrescata di vernice alla sistemazione dei macchinari, a fronte di un investimento importante. Gli arredi, per disposizione del Tribunale, non saranno cambiati. Quanto al momento storico complicato, non lo spaventa. «Credo nel progetto – dice – e cercherò di riportare in auge un locale fondato negli anni d’oro della Riviera».