Cala la produzione di bovini, fa boom quella suina, gli ovi-caprini sono in leggera ascesa, diminuiscono seppur lievemente gli avicunicoli, ossia conigli, polli e galline. Dopo il focus dettagliato dell’agricoltura, l’agronomo Leonardo Sacchetta prende in esame con numeri qualificati la consistenza del bestiame, le produzioni zootecniche e le produzioni animali in provincia di Rimini grazie a dati forniti dall’Anagrafe Zootecnica del Ministero della Salute scorporati ed elaborati per un raffronto tra il 2021 e il 2022. Una fotografia su un settore che lo scorso anno ha prodotto oltre 16 milioni di chilogrammi di carne e fatturato milioni e milioni di euro.
Sacchetta quale è lo stato di salute del nostro patrimonio zootecnico?
«Pur manifestando un costante calo, rimane ancora una consistente fonte di reddito per tante aziende agricole. Al 31 dicembre 2022 il territorio provinciale registrava infatti al suo interno 7.325 bovini, 6.851 ovini, 941 caprini, 9.800 suini, 1.107 equini e 1.091.634 avicoli (dato quest’ultimo aggiornato al 31 marzo 2023) che nel loro insieme si sono tradotti in una produzione lorda vendibile di oltre 51 milioni di euro per i circa 650 allevatori. Sono polli e conigli a farla da padrona: con i loro 23 milioni di euro sbaragliano infatti tutte le altre produzioni zootecniche, che, complessivamente, ne fatturano 28 di milioni».
Cosa si intende per produzione lorda vendibile?
«Viene a indicare quanti euro sono entrati nelle tasche degli allevatori per avere mandato alla macellazione o destinati ad altri scopi i loro capi di bestiame. Grazie a dati forniti in questo caso dal Servizio Agricoltura Caccia e Pesca di Rimini».
Entriamo nel merito dei vari comparti, partendo dai bovini.
«E’ in una fase di contrazione nei numeri dei capi macellati/venduti, che sono passati dai 2.426 del 2021 ai 2.218 del 2022 (se ne sono persi quindi 208), con un quantitativo di carne sceso da 830.670 a 724.430 chilogrammi e una produzione lorda vendibile di oltre 1,9 milioni di euro».
Proseguiamo con i suini, invece in nettissima controtendenza.
«In questo caso il balzo in avanti è stato enorme: il numero dei capi nel corso degli ultimi due anni è aumentato fortemente, passando dai 6.850 del 2021 addirittura ai 10.616 del 2022: il quantitativo di carne è schizzato da 959.000 a 1.486.000 chilogrammi e la produzione lorda vendibile da 1,4 milioni a 2,6 milioni di euro. E’ quasi raddoppiata».
E gli altri comparti?
«Anche per gli ovi-caprini si registra un leggero aumento, una crescita di 706 capi: si passa infatti dai 9.110 del 2021 ai 9.816 del 2022 (suddivisi fra 8.621 agnelli e 1.195 pecore) per un quantitativo di carne cresciuto da 145.216 a 151.252 chilogrammi e una produzione lorda vendibile di 0,4 milioni di euro. Per gli avicunicoli (conigli, polli e galline) si registra infine un leggero calo di 151.530 unità, con i capi passati dai 6.235.900 del 2021 ai 6.084.370 del 2022, un quantitativo di carne venduta sceso da 14.410.000 a 13.709.000 chilogrammi. Comunque quella degli avi-cunicoli, resta, per la provincia di Rimini, di gran lunga, la prima fonte di reddito, con i suoi quasi 23 milioni di euro. In tutto, quindi, le produzioni zootecniche, in provincia di Rimini hanno fornito al mercato un quantitativo di 16.071.000 chilogrammi di carne con una produzione di quasi 28 milioni di euro».
Per chiudere il cerchio mancano le produzioni animali, come latte, uova e miele
«Anche in questo caso si parla di introiti di tutto rispetto, che nel 2022 hanno raggiunto quasi i 25 milioni di euro. In questo comparto la fanno da padrone le uova: ne sono state immesse sul mercato 113.477.000 per circa 18.000.000 di euro di produzione vendibile. Al secondo posto, troviamo il latte vaccino, con una commercializzazione di ben 7.725.160 litri e una produzione lorda vendibile di 3,86 milioni di euro. La produzione di latte ovi-caprino è stata di 480.670 litri. in netto calo rispetto ai 625.000 del 2021 e la produzione lorda vendibile si è attestata sui 0,58 milioni di euro».
