Ravenna, l'Ordine Ingegneri: difficile valutare i danni alle case
«Valutazioni statiche degli immobili? Per un problema burocratico, al momento, possiamo intervenire solo informalmente». È un grido di allarme molto serio, quello lanciato dal presidente dell'ordine degli ingegneri di Ravenna, Massimo Rosetti, mentre in provincia decine di migliaia di sfollati ritornano, lentamente, alle loro case. In molti casi si tratta di edifici che hanno subìto importanti stress e necessitano di sopralluoghi di tecnici con competenze specifiche per consentire il pieno via-libera per tornare ad abitare in sicurezza. E questo è, al momento, impossibile. «Gli Ordini degli Ingegneri possono partecipare alle attività di gestione delle emergenze e per il censimento dei danni solo dopo specifica attivazione della Protezione Civile Nazionale e della Regione Emilia-Romagna, tramite la Struttura Tecnica Nazionale (Stn) che dispone di iscritti abilitati Aedes e con specifiche competenze – approfondisce Rosetti -. Ad oggi però nessuna delle due strutture regionali e nazionali sono state ufficialmente mobilitate. E questo priva chi interviene anche della specifica copertura assicurativa, sia dal punto di vista dell'incolumità personale che delle responsabilità professionali, ma anche la sicurezza ai cittadini che i tecnici che effettuano i sopralluoghi all’interno degli edifici non siano "inventati" e cioè truffatori o delinquenti». Purtroppo però, ad oggi, non è prevista alcuna attivazione ufficiale: «Al momento, il Dipartimento di Protezione Civile Nazionale e Regionale ritiene che i danni presenti dovuti agli allagamenti, siano esclusivamente igienico-sanitari – prosegue il presidente dell'Ordine -. A detta della Regione, potrebbero esserci alcuni danni strutturali puntuali e non diffusi che dovrebbero essere già stati risolti nella fase zero dai Vigili del Fuoco con le verifiche speditive e che attualmente non comportano un’attivazione emergenziale di tipo B, quella in cui veniamo messi in campo noi». Le abitazioni sottoposte a evacuazione hanno però interessato un totale di circa 30mila cittadini e ora la grande maggioranza sta tornando nelle proprie mura domestiche, non potendo rimanere in situazioni "di fortuna" adottate nella fase delle piene: «Consapevole di questa situazione ho avvisato tutti i miei iscritti – sottolinea il presidente dell'Ordine degli ingegneri -. E' importante che questo problema burocratico venga sanato al più presto».