Ravenna. "Il tornado che ha devastato le campagne faceva i 300 orari"

È stato un tornado a portare la distruzione in Romagna sabato scorso. Dopo un meticoloso sopralluogo nelle zone colpite, il meteorologo Pierluigi Randi fa chiarezza sulla nuova devastazione: «Mai vista una cosa del genere – spiega Randi –. Siamo di fronte a un tornado con venti che hanno raggiunto i 300 km/h. I tralicci accartocciati su loro stessi lasciano pochi dubbi. Erano stati progettati per resistere a raffiche da 280 Km/h. In base alle nostre rilevazioni possiamo classificare il tornado nella categoria F3, su una scala che arriva al massimo a F5. In Romagna non si è mai assistito a un fenomeno del genere. Laddove è passato, ha portato alla devastazione, i venti hanno scortecciato gli alberi, abbattuto muri e hanno spostato per decine di metri un camion a pieno carico. Le case sono state sventrate. Per fortuna la furia del vento si è arrestata prima di arrivare sulle spiagge, dove diverse persone sarebbero state in pericolo». Randi spiega che i termini tromba d’aria e tornado indicano la stessa cosa: «Non siamo di fronte a un fenomeno nuovo per le nostre terre – dice –, ma a renderlo unico è stata l’intensità. Si è formato in associazione con un temporale a super cella, che è in assoluto il più insidioso. L’aria fredda che ha superato le Alpi ha incontrato la massa d’aria calda e umida che si è accumulata nei giorni scorsi durante la durissima ondata di calore. L’effetto è stato devastante. Il tornado ha percorso 11-12 chilometri da Voltana fino a Savarna procedendo a una velocità di circa 70 km/h. In tutto è durato tra i 15 e i 20 minuti, che sono stati un vero inferno per chi si è trovato sul suo passaggio. Il tornado si è esaurito poco dopo aver incontrato il fiume Senio in prossimità di Savarna, che comunque ha registrato danni importanti». Per un meteorologo è molto difficile prevedere dove si formerà un tornado: «Sono manifestazioni meteorologiche molto infide – conferma Randi –. Si formano rapidamente e hanno vita breve. Stiamo conducendo studi sperimentali per elaborare risposte rapide. Abbiamo inaugurato un portale (www.pretemp.it) per cercare di fare previsioni sempre più precise e localizzate. La speranza è di riuscire a dare risposte sempre più tempestive, magari collegate a un sistema di allarme per avvertire la popolazione».

Tanti eventi estremi

Il tornado è solo l’ultima manifestazione di una serie di eventi estremi che si sono abbattuti sulla Romagna. «La sequenza fa impressione – commenta –: prima la siccità, poi lo scorso gennaio un ciclone tropicale fuori stagione, le gelate tardive, la successiva alluvione, le grandinate, la grande ondata di calore e il tornado. Le statistiche mostrano che gli eventi estremi diventano più frequenti. In estate le enormi masse d’aria calda, associate ad alti tassi di umidità, diventano un serbatoio di energia molto insidioso. Ad esempio, in questo momento tra i 47 gradi della Sardegna e le temperature di Torino, ci sono ben 30 gradi di differenza. È una fabbrica ideale per fenomeni di forte intensità».

Le previsioni

Il meteo sarà instabile anche nelle prossime ore. Per oggi rimane il rischio di temporali, ma non di intensità paragonabile a quanto successo sabato scorso. Randi spiega che è più probabile che le precipitazioni si verifichino a nord del Po. Il rischio di perturbazioni proseguirà anche nelle ore notturne. Da mercoledì la situazione si dovrebbe tranquillizzare e le temperature dovrebbero rientrare nella norma.

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