Ravenna, il Mar rinnova l'allestimento del contemporaneo

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È stato inaugurato al Museo d’arte della città di Ravenna il nuovo allestimento della mostra di mosaici contemporanei, che raccoglie e presenta in un modo totalmente nuovo e moderno il ricchissimo patrimonio musivo del museo. Unica al mondo, la collezione di più di novanta opere occupa tutto il piano terra del museo, compreso il quadriportico, ripercorrendo lo sviluppo che la tecnica musiva ha avuto dalle esperienze maturate a Ravenna dal secondo decennio del novecento ad oggi. Il percorso si apre con le opere realizzate in occasione della “Mostra dei mosaici moderni” del 1959, cardine del rinnovamento dell’arte musiva organizzata da Giuseppe Bovini con il Gruppo mosaicisti dell’Accademia di Ravenna. Quell’impresa storica riportò d’attualità l’arte del mosaico, totalmente dimenticata per secoli. Venne chiesto a grandi artisti internazionali di realizzare disegni preparatori, i cosiddetti “cartoni”, da trasformare in mosaici. Nel nuovo allestimento, di grande fascino anche grazie agli ambienti in cui sono collocati, si possono vedere fianco a fianco gli uni e gli altri. Tra i nomi coinvolti nell’operazione Afro, Chagall, Guttuso, Mathieu, Moreni, Sandqvist, Vedova e Henri Matisse, che aderì con entusiasmo, ma non riuscì a completare il progetto perché scomparve nel 1954. Quella mostra fu di importanza capitale, perché innescò fenomeni e approcci volti all’emancipazione del mosaico moderno, considerandolo come “opera autonoma”. La seconda sezione, “Mosaico & design”, comprende le opere progettate dallo Studio Alchimia di Milano tra il 1976 e il 1992, che hanno fatto la storia del design italiano. Lo Studio poneva l’accento su un ritorno ad un artigianato colto e nobile, ammirabile nelle opere “Ritratto di Mendini”, “Testa di guerriero” e “Mobile aulico”. L’ultima sezione, “Declinazioni contemporanee”, documenta la ricerca avviata negli anni Settanta, che emancipa definitivamente i mosaicisti dal ruolo di esecutori, che ha in Ravenna il suo cuore pulsante. Affrancandosi dall’esperienza bizantina, il mosaico non è più realizzato solo con tessere, ma si compone anche attraverso tecniche pittoriche e scultoree, con materiali originali ed eterogenei. In questa fase i mosaicisti ravennati collaborano con grandi artisti di altri campi, tra cui Michelangelo Antonioni e Mimmo Palladino. La libertà stilistica li porta dal figurativo all’astrattismo, dalla pop art all’arte povera, fino al citazionismo del postmoderno. Completano la mostra apparti video che documentano le opere musive pubbliche che impreziosiscono Ravenna, tra cui giardini, rotonde, fontane, parchi e, soprattutto, il Parco della pace, realizzato negli anni Ottanta, che raccoglie grandi opere “en plein air”. E oggi il Mar aderisce alla Notte europea dei musei, con iniziative durante tutto il giorno, e apertura serale straordinaria, con visite guidate e intrattenimento musicale a cura degli allievi Conservatorio Verdi di Ravenna. www.mar.ra.it

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