Ravenna festival, presentato il catalogo del 2023
Ravenna festival presenta il libro catalogo dell’edizione 2023, seguendo la suggestione delle città invisibili: un omaggio a Italo Calvino nel centenario della nascita, ma anche un viaggio attraverso le città nascoste, misteriose, molteplici, di cui Ravenna è esempio ideale. Insieme alle mete dei viaggi di questa trentaquattresima edizione: Pompei, sepolta dalle ceneri, e Jerash, sepolta dalla sabbia.
Così Ravenna, percorsa e attraversata dalle acque, nel passato così come in questo attualissimo e difficile presente, immortalata da Nicola Montalbini nelle sue illustrazioni.
«Ravenna è tornata in parte ad essere ciò che era» ha sottolineato il direttore artistico Franco Masotti. «A Ravenna si vedono cose che non ci sono, così come spesso le cose che ci sono allo stesso tempo sono anche invisibili. Una città piena di immagini nascoste, tra visibile e invisibile».
Il libro catalogo di Ravenna festival prosegue il suo percorso di crescita, e da raccolta dei testi presenti nei programmi di sala, diventa, nelle parole di Masotti, «un sussidiario, uno strumento di approfondimento e di divagazione sui temi del festival».
Sul tema del festival, tra visibile e invisibile, scrivono Alberto Giorgio Cassani, in equilibrio tra Sidonio Apollinare e Nicola Montalbini, Elisa Emaldi, Paola Novara, Franco Gabici, Gioia Gattamorta, Sabina Ghinassi, con le immagini di Gian Luca Liverani, Adriano Zanni e dei giovani partecipanti al laboratorio fotografico curato da Alessandra Dragoni e Gioia Gattamorta.
Oreste Bossini e Lorenzo Arruga esplorano la figura di Italo Calvino, mentre Floriana Amicucci racconta il prestigioso manoscritto di Aristofane, custodito in Classense, grazie al quale sono arrivate fino a noi tutte le sue commedie. Maddalena Giovannelli approfondisce “Acarnesi”, mentre Tahar Lamri incontra il poema orientale gemello degli “Uccelli” di Aristofane: il “Mantiq At-Tayr” che ha aperto questa edizione di Ravenna festival. Nevio Galeati affronta i racconti catastrofici nei fumetti, mentre un raro testo di Luis Buñuel parla del capolavoro del cinema muto “Metropolis” di Fritz Lang. Allo stesso modo, Robert Van Gelder racconta il Chaplin di “Il grande dittatore”. Claudio Chianura illustra la figura di Laurie Anderson e Riccardo Bertoncelli racconta Frank Zappa e il suo squalo giallo.
La figura di Grazia Deledda è indagata dai saggi di Marisa Ostolani e Sandra Petrignani, mentre Federico Savini e Giovanni Doninelli raccontano Giovanni Testori, nel centenario della nascita. Eraldo Affinati dedica il saggio conclusivo a don Lorenzo Milani.