«Se non riesco a trovare il modo di cedere il credito sarò costretto a vendere la casa. Spero non succeda, nel caso me ne andrò dall’Italia: non voglio vivere in uno Stato che mi tratta come un truffatore quando sono anni che pago tutte le tasse». Lo sfogo è di Nicola, quarantenne di Marina di Ravenna, uno dei 320mila esodati del Superbonus che si trovano con i crediti incagliati e il cantiere di casa fermo a metà. Risale al 2021, nel suo caso, l’acquisto di una villetta bifamiliari nel lido ravennate, con un progetto in testa: lui con la famiglia al piano di sopra, sua madre nell’appartamento di sotto. «La prima ditta che abbiamo contattato – spiega – ha tenuto i lavori fermi a lungo, fino all’autunno. Solo a gennaio ne è subentrata un’altra, noi avevamo cominciato a presentare le pratiche per il bonus in mesi prima». I lavori sono partiti a luglio del 2022 e si sono fermati a dicembre. Il ritardo dell’inizio del cantiere è costato carissimo perché, nel frattempo, le banche hanno smesso di acquistare i crediti. «Così ho dato fondo a mutui e carte di credito, al momento non ho incassato ancora nulla». I lavori si sono bloccati a dicembre: «Siamo più fortunati di altri – ripreende Nicola – perché siamo riusciti ad entrare nell’appartamento di sopra ma in quello di sotto i lavori sono tutti da fare». La casa è un cantiere, transennata. «Al momento i crediti non si riescono a cedere, chi si offre di “comprarli” propone una percentuale molto inferiore». Se la situazione non si sblocca, allora, l’alternativa è una sola: «Vendere la casa. Non ci voglio arrivare e confido che lo Stato, se proprio non vuole portare avanti la misura del superbonus, trovi il modo di completare le pratiche in essere con le norme che erano in vigore quando è stata presentata la misura».
L’aumento dei prezzi
Per rendersi conto di quale sia il dramma economico, ma anche umano, di chi aveva scommesso sulla misura è sufficiente ascoltare storie come questa. Un’altra è quella raccontata da Angelo Vitali, che contava di riqualificare la sua casa a Ravenna dei primi anni ’60 con pannelli fotovoltaici, aggiungendo poi di tasca propria altre spese di ristrutturazione - circa 100mila euro - che non erano comprese nel 110%. Esito finale? «Ad oggi - racconta Vitali - ho già speso mezzo milione di euro dei miei risparmi». L’iter dal geometra era stato avviato a dicembre del 2020, «ma i lavori sono partiti solo nel giugno del 2022 - spiega - perché non si riuscivano a trovare le imprese». Nel frattempo i prezzi sono schizzati alle stelle, tanto da fargli pagare «22mila euro per una caldaia che prima ne costava 8000», poi, una dopo l’altra, le banche hanno chiuso il rubinetto della cessione dei crediti. «Alcune hanno detto di avere esaurito il plafond a disposizione - sospira Vitali -. Un plafond di cui non aveva mai parlato nessuno. Sapendolo prima non avrei nemmeno provato a iniziare i lavori». I lavori, invece, erano partiti, ma sono fermi ormai da marzo, e chissà quando potranno riprendere: «Non posso pagare gli operai. La mia unica fortuna è che posso disporre di un bilocale in cui vivere».
«Presa in giro»
Qualcun altro, invece, è già stato contattato per sapere se il suo immobile ingabbiato da mesi dalle impalcature di un cantiere in sospeso sia in vendita. Ovviamente a prezzi stracciati. È il caso di Barbara Dall’Angelo, proprietaria di un mini condominio non lontano dall’ospedale. Da maggio dell’anno solo è stato eseguito solo il 30% dei lavori previsti con il Superbonus, il cui valore complessivo si aggirava sui 300mila euro. Anche per lei la sensazione di essere «presa in giro dalle banche» e nel bel mezzo di «una corsa ad ostacoli: se vendessi l’immobile - riflette - butterei tutto quello che ho speso. Ma se le cose continueranno così sarei praticamente costretta: magari lo venderò da finito».
Appello alla Regione
Chi invece non può vendere la casa dove gli interventi sono fermi da 6 mesi è Giuseppe Volpe, una moglie e due figli piccoli, di Lavezzola, nel Comune di Conselice. Quella è la sua unica casa: «I lavori dovevano terminare a ottobre 2022, poi c’è stata una proroga alla primavera di quest’anno. Ma ancora mancano i pavimenti, e io mi ritrovo con 150mila euro di debiti». La vendita dell’immobile è impensabile, e Volpe ritiene che a fare «orecchie da mercante» ci sia anche la Regione, cui tramite il comitato degli “Esodati del Superbonus” ha rivolto un appello ad «acquistare attraverso le sue partecipate i crediti dalle banche, aiutando così committenti e imprese». Per Volpe, poi, a differenza di quanto accaduto a Vitali e Dall’Angelo, quest’anno si è aggiunta anche la piaga del maltempo a complicare ulteriormente le cose: «Le grandinate ci hanno procurato ulteriori danni. Oltre al danno la beffa». La vicenda del Superbonus rischia di mettere sul lastrico migliaia di persone. I numeri dell'Associazione "Esodati del Superbonus" sono davvero preoccupanti: si calcola un totale di crediti incagliati pari a 30 miliardi e il coinvolgimento di 320mila famiglie. A causa del blocco degli acquisti dei crediti da parte delle banche decine di migliaia di cantieri sono fermi per mancanza di liquidità. Gli “esodati” emiliano romagnoli a luglio hanno manifestato davanti alla Regione, caldeggiando un intervento dell’Emilia-Romagna, sulla falsariga di quanto fatto in Basilicata, dove è stata studiata una legge regionale per aiutare chi è rimasto vittima dello stop alla cessione del credito. Il primo giro di vite imposto dal governo Draghi alla misura ha causato un effetto a cascata che ha portato le banche a fermare la cessione dei crediti. Questo blocco ha causato lo stop a decine di migliaia di cantieri, fermi per mancanza di liquidità. Le imprese che hanno concesso lo sconto in fattura rischiano il fallimento, con la conseguente perdita di decine di migliaia di posti di lavoro, Mentre i committenti restano senza risparmi e senza casa, gravati di mutui e debiti per aver dato fiducia allo Stato. Ora la richiesta degli esodati è quella di trovare una soluzione che consenta loro di riuscire a cedere il credito ma quelle sinora prospettate dal governo non sembrano efficienti.