Ravenna, auto stracolma di pesce: sequestrati 10 quintali al Parco del Delta del Po
La Polizia locale, con il supporto del Nucleo Carabinieri Biodiversità di Casalborsetti, ha portato a termine un’operazione antibracconaggio ittico in un’area protetta del Parco del Delta del Po.
Nei giorni scorsi il personale di Polizia locale in forze al Servizio tutela ambiente e territorio del Comune di Ravenna (guardie pinetali), ha notato un’auto priva di autorizzazione all’interno della Pineta di San Vitale nei pressi del Chiaro del Pontazzo. Si tratta di uno degli specchi d’acqua dolce della Pialassa Baiona, confinante con la pineta. Una squadra di tre agenti ha inseguito e bloccato il mezzo sospetto sul quale stavano viaggiando tre uomini di nazionalità rumena, poi risultati già noti alle forze dell’ordine. La perquisizione del mezzo ha rivelato la presenza nel baule di un’ingente quantità di pesce appena pescato. Complessivamente è risultato un carico composto da circa un quintale di pesce ancora vivo (per lo più carpe e alcuni carassi) e 830 kg di pesce morto di recente (varie specie quali carpe, carassi, pesci gatto, lucioperca e siluri). Sono state elevate tre sanzioni amministrative per un importo complessivo di 1.500 euro e sequestrata la fauna per l’immediata liberazione dei pesci ancora vivi in ambiente idoneo. In questi casi, infatti, la celerità delle operazioni di polizia è fondamentale per cercare di salvare quanti più animali possibile.
Non essendo state trovate sul mezzo reti da pesca, sono state avviate le verifiche necroscopiche per accertare eventuali violazioni penali legate al possibile maltrattamento e uccisione di animali mediante l’utilizzo di elettrostorditori.
“Ringraziamo gli agenti, in coordinamento con le forze di polizia, che hanno concluso questa importante operazione – affermano il vicesindaco con delega alla Polizia locale, Eugenio Fusignani, e l’assessore alle Aree naturali e al Parco del Delta del Po, Giacomo Costantini –. È intenzione dell’Amministrazione proseguire sulla salvaguardia delle zone ambientali protette intensificando i controlli, come già avviene da alcuni anni, nei confronti della pesca illecita. Inoltre, si rende necessario procedere con urgenza alla modifica del regolamento sugli usi civici che fornirà nuovi strumenti di controllo e di limitazione dell’eccessivo sfruttamento della valle e soprattutto dei fenomeni di bracconaggio”.