Ravenna, acquirente interessato all'ex sede della Banca d'Italia

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Da quanto indicato dalla Banca d’Italia c’è un forte interesse, se non addirittura una trattativa già in corso, per la vendita dell’immobile, o meglio dei due immobili, di proprietà dell’istituto stesso a Ravenna. La notizia è riportata in un documento presente nel sito internet ufficiale della banca, denominato “Elenco ex Filiali e immobili ad uso diverso disponibili per la vendita”, pubblicato nello scorso giugno.

L’ipotesi di cessione dell’imponente stabile che occupa una superficie di circa seimila metri quadrati e che si affaccia nelle vie Guerrini, Gardini e Fantuzzi segue una sorta di appello di qualche mese fa del presidente de La Cassa, Antonio Patuelli, che si augurava un recupero dello storico palazzo, la cui parte più antica risale alla fine del Settecento. Un tentativo in realtà fu fatto a cavallo tra il 2016 e il 2017, con una sorta di asta pubblica, ma alla fine alla Divisione gestione patrimonio e contratti del servizio immobili di Banca d’Italia non fu presentata nessuna offerta di acquisto. A scoraggiare la compravendita, con ogni probabilità, dovrebbe essere stata l’ingente somma da investire (si parla di almeno 2,5/3 milioni di euro), unita anche la destinazione d’uso dell’immobile. Il tutto senza considerare che la sede della ex filiale è chiusa dal 2009 e quindi necessita di una ristrutturazione.

Riqualificazione del centro

Nel caso di un positivo esito della trattativa, si tratterebbe di un passo in avanti molto importante per la riqualificazione di una zona, quella in pieno centro città, che vede alcuni storici stabili vuoti, come per esempio l’ex sede dell’Anagrafe, da tempo lasciati al loro destino, quasi in una sorta di abbandono. Ovviamente, come è tradizione da parte della banca nazionale che mantiene in stretto riserbo ogni tipologia di trattativa, al momento non esistono notizie ufficiali su quale possa essere il soggetto interessato, così come non trapela alcun tipo di voce.

Nemmeno i bene informati, come alcuni agenti immobiliari che tirano le fila delle più importanti operazioni di mercato nel settore, sono infatti a conoscenza di eventuali trattative. È giusto sottolineare che la Banca d’Italia non si avvale di intermediari nell’ambito dell’attività di dismissione. Soltanto con riferimento alle operazioni di vendita o locazione di un limitato numero di singole unità, in prevalenza a uso abitativo, vengono conferiti incarichi a operatori del settore senza esclusiva.

Nel dismettere i propri stabili, l’istituto inoltre privilegia soluzioni che valorizzino il patrimonio immobiliare, che si propongano di dare nuova vita agli immobili storici, promuovendone un utilizzo rivolto alla crescita culturale ed economica del territorio di riferimento. In questa prospettiva sono state attuate diverse operazioni a favore della collettività che spesso hanno coinvolto amministrazioni statali e locali.

Per quanto riguarda le caratteristiche dell’immobile, come già accennato sopra occupa una superficie complessiva di circa seimila metri quadrati (5.958 mq per l’esattezza, mentre l’area scoperta è di 241 mq).

La proprietà è costituita da due parti distinte: una parte “storica” realizzata intorno al 1790, sviluppata su sei livelli (terra, ammezzato, primo, secondo, terzo e sottotetto) e una seconda parte, realizzata intorno alla metà degli anni Sessanta composta da tre livelli (terra, ammezzato e primo piano).

La destinazione principale dell’edificio è istituto di credito, mentre gli ultimi due piani della parte più antica sono destinati a residenza. L’immobile è sottoposto al vincolo di interesse storico-artistico.

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