Raffi in concerto con gli XXEnergy a Cervia l'1 settembre

Dopo aver conquistato il pubblico di Vasco Rossi aprendo i suoi concerti negli ultimi due anni, Raffaella Pierattoni in arte Raffi è pronta per proseguire sulla sua personalissima strada lastricata di rock.

La cantante 24enne originaria di Pesaro sarà in concerto con la sua band, gli XXEnergy, a Cervia in piazza Garibaldi, venerdì 1 settembre, alle 21, nell’ambito di “Sapore di sale”. Il live sarà l’occasione per presentare i brani del suo primo progetto musicale “Fashion rock live”, prodotto da Roberto Casini e uscito lo scorso giugno per l’etichetta di Alfonsine Pms Studio di Raffaele Montanari. L’album ha già superato le 170mila visualizzazioni su Youtube.

Raffi, come nasce “Fashion rock”?

«“Fashion rock” è il brano che dà il titolo all’album, è una canzone che vuole essere un “punto” dopo due anni di ricerca e di lavoro, ma allo stesso tempo rappresenta l’apertura di un nuovo capitolo della mia storia artistico-musicale. È un pezzo trascinante con una ritmica coinvolgente, che rotola e sostiene un riff e un assolo di chitarra di vero rock and roll. Il testo “Vorrei andare via ma sto, cambiare il mondo ma non si può”, racconta una sfida interiore, è la mia bandiera, nel senso che parla proprio di me».

La scelta del titolo è casuale?

«Il titolo nasce in modo ironico come provocazione: fashion e rock sono due concetti agli antipodi. Il rock è verità, ribellione, uno stile di vita, un modo di essere, non potrebbe mai sfilare su una passerella, però è anche un po’ fashion, per esempio là dove utilizziamo sonorità più ballabili che fanno muovere le anime per così dire».

Da dove arriva la sua passione per il rock?

«La mia passione per la musica è nata grazie a mio padre che da piccola mi faceva ascoltare le canzoni rock. La svolta vera però è arrivata grazie all’incontro fortuito, in un bar di Fano, con Roberto Casini, storico collaboratore di Vasco e coautore di alcune delle sue canzoni. Ci siamo trovarti subito a livello di anima».

Cosa le ha lasciato l’esperienza in tour con Vasco Rossi? Cosa ha provato a esibirsi di fronte a quell’oceano di pubblico?

«Poco prima di salire sul palco, la prima volta ci siamo posti qualche domanda. Nel senso che quel pubblico immenso che ci trovavamo davanti non era venuto lì per noi. Ci siamo chiesti “adesso cosa succederà?”. In realtà poi siamo stati accolti da un calore inimmaginabile. Addirittura quello stesso pubblico cantava le nostre canzoni. Su quei palchi, nel mio piccolo, ho capito davvero cosa provano i grandi, è stata una botta di adrenalina pura».

Avete avuto modo di incontrare Vasco, cosa vi siete detti?

«Ci siamo incontrati in un paio di occasioni, Vasco ha un carisma che trasuda da lontano. È sempre stato ben disposto nei nostri confronti e ci ha fatto i complimenti. Ricevere i complimenti da uno come lui è il massimo che si possa chiedere».

I consensi ricevuti hanno contribuito ad alzare l’asticella delle aspettative nei vostri confronti?

«L’asticella delle aspettative è molto alta, ma noi siamo tranquilli, continuiamo a fare la musica che ci piace e soprattutto che ci diverte».

In un momento in cui imperversano altri generi musicali, c’è ancora posto per il rock?

«Io penso che il rock sia sempreverde perché è un modo di essere, significa essere veri, essere sé stessi, significa emozione. E credo che ci siano tante altre persone a pensarla come me. Punto a fare cose belle, cose che mi piacciono e so che qualcuno le troverà affini a sé. Le mode passano il rock resta».

Dove si immagina tra 10 anni?

«Mi immagino su un palco a fare musica, è questo il vero successo».

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