Pennabilli, Werner Herzo a casa di Tonino Guerra

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Che incontro: Tonino Guerra e Werner Herzog! Questi, sceneggiatore, regista, scrittore, attore, produttore pluripremiato, con film cult come Woizeck, Fitzcarraldo, Family Romance, sarebbe dovuto arrivare il 29 marzo 2020 per il centenario del maestro romagnolo ma la pandemia ha costretto il rinvio, fino alla riprogrammazione prevista per domani. Se il poeta fosse vivo il dialogo tra i due maestri sarebbe un’esplosione di parole intense e significati fecondi di fronte ad una estasiata platea. Guerra ha lasciato il mondo terreno il 21 marzo del 2012 ma non mancherà all’appuntamento.

Tutto è pronto per l’arrivo dell’autore tedesco, classe 1942, considerato uno dei massimi cineasti viventi, che sarà oggi in Valmarecchia e alle 15.30 al teatro Vittoria di Pennabilli, riceverà il “Premio di poesia Tonino Guerra” nonché il Premio speciale Enit “Luoghi dell’anima” mutuando il nome che il santarcangiolese diede alle sue creazioni paesaggistiche, e che dà il titolo al festival giunto alla seconda edizione in programma dal 30 giugno al 4 luglio. Interverranno oggi al Vittoria, Giorgio Calcagnini, Luca Cesari e Francesco Cattaneo. A seguire una conversazione con il professore Raffaele Milani e il documentario di Herzog “Fireball. Messaggero delle stelle” del 2019. L’iniziativa è stata resa possibile anche grazie all’Augeo Art Space di Rimini.

Tonino amava certa filmografia e sosteneva l’importanza della poesia e di una visione all’interno di una pellicola. Ed era proprio ciò che i grandi registi del ’900 apprezzavano di lui, capace di dare tutto se stesso ai più diversi e noti autori del mondo. Ha scritto oltre 120 film lavorando con decine di cineasti, da Fellini ad Antonioni, da Rosi ai Taviani, da De Santis a Indovina, da Monicelli a Bellocchio, da Tornatore a Bertolucci, da Gitai a Naumov, da Angelopoulos a Tarkovsky.

«Tonino è un poeta che sta dentro la vita, dentro le cose, che ha il gusto di raccontare la realtà – sosteneva Rosi – per questo lavorare con lui è sempre stato uno stimolo». Gli faceva eco Angelopoulos: «Ho scelto di lavorare con Tonino perché non è uno sceneggiatore, è un poeta». E allo stesso modo Antonioni: «In Tonino l’uomo alimenta il poeta e quest’ultimo sorregge l’uomo. Ecco perché egli continuerà a scrivere, mettendoci il corpo e l’anima, finché vivrà, e forse anche…».

Una profezia che si avvera, Guerra continua a nutrire. E oggi anche se non sarà lì in carne ed ossa, la sua presenza si avvertirà forte. Perché nella sua Santarcangelo, così come nella Valle, e a Pennabilli molti luoghi parlano di lui. Perché lui è stato capace di realizzare ciò che credeva: «È importante fare delle cose per gli altri ed è fortunato uno scrittore che può lasciare qualcosa di sé, così quelli che lo vengono a trovare non incontrano soltanto le opere d’arte e i libri ma trovano il suo respiro”. Ed è questo che potrà raccogliere Herzog, desideroso di visitare quei luoghi e quella casa nella cui aria c’è il suo profumo poetico.

Dopo aver espresso ammirazione per l’opera poetica e la scrittura di Guerra, condividendone valori e scelte, con grande attenzione alla visionarietà («in tutti i miei film troverete...visioni»). al paesaggio («dobbiamo scavare come archeologhi ed esplorare i paesaggi violati») si è sempre più incuriosito alle creazioni guerriane e al museo diffuso. Per questo oggi visiterà la casa pennese e i percorsi filosofico-spirituali dei “Luoghi dell’anima”.

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