Pavoni a Punta Marina: un piano per la cattura

Il Comune tira dritto sui pavoni di Punta Marina e approva la delibera che porterà alla cattura di un numero variabile tra i 30 e i 40 esemplari. Come si legge nella delibera di Giunta, «L’Amministrazione comunale ha visto aumentare le richieste di intervento da parte di cittadini esasperati e di associazioni di sviluppo e promozione del territorio che hanno individuato nella presenza dei pavoni un problema significativo che impatta sulla qualità della vita e dell’accoglienza turistica nella località di Punta Marina Terme. In alcuni casi le proteste e le dimostrazioni di disagio da parte di cittadini o turisti hanno assunto frequenza elevata e toni preoccupanti, nonostante fosse già stato avviato un iter di consultazioni con esperti per valutare la fattibilità di un intervento, o una serie di interventi, per il contenimento della popolazione locale di pavoni». Il Comune fa presente che nelle zone in cui il nucleo dei pavoni è libero di espandersi si è palesato il rischio di alterazioni naturali per la fauna e la flora. Il pavone non è infatti un animale autoctono, per questo Palazzo Merlato ha messo a punto un piano di contenimento che però non dovrebbe prevedere l’abbattimento degli animali ma il loro trasferimento in altre zone idonee. Questi gli obblighi a carico del soggetto attuatore previsti dal Comune: le catture dovranno avvenire al di fuori del periodo riproduttivo, quando i giovani sono completamente indipendenti dai genitori e non sono ancora presenti nuovi pulcini, da metà settembre e non oltre il primo marzo. È presumibile quindi che i pavoni verranno catturati dopo l’estate. Potranno essere svolte catture in diverse sessioni in considerazione delle possibilità di gestione ottimale della logistica degli animali catturati. Prevista anche un’eventuale seconda campagna di cattura: la convenzione con l’operatore specializzato infatti avrà durata due anni. Per quanto riguarda i metodi di cattura, dovranno essere utilizzati quelli idonei a garantire «l’incolumità» degli esemplari. Per il trasporto verso il sito di destinazione, le gabbie dovranno essere di dimensione idonea e gli animali dovranno «essere marcati con anelli alle zampe tali da consentire un facile controllo successivo da parte del personale». L’Ausl farà i dovuti controlli di sicurezza per l’influenza aviaria. Il personale incaricato dal Comune farà «due controlli presso il sito di destinazione a distanza di tre e sei mesi dal termine delle operazioni di cattura e trasloco, al fine di verificare, in presenza di un medico veterinario e di un ornitologo, il buono stato di salute degli individui e il mantenimento dell’idoneità del sito».