Ora il pomodoro è simbolo globale del made in Italy

Il pomodoro, originario dell’America Latina, approda in Italia a metà del Cinquecento, secondo la storia ufficiale donato alla famiglia fiorentina de’ Medici. Arriva come immigrato e ora è un simbolo globale del Made in Italy. Il colore originario non era quello attuale, come si trova ancora traccia nel nome, anticamente i pomodori erano di un colore giallo dorato e solo nei secoli la selezione varietale ha portato il rosso a prevalere. Considerati inizialmente solo per le loro qualità ornamentali, i frutti della pianta del pomodoro cominciarono a essere impiegati in cucina non prima del ’700, inaugurando una vera e propria fortuna gastronomica dal secolo successivo in poi. In breve tempo, vuoi per il gusto e la versatilità che lo rendono protagonista di mille ricette, vuoi per le proprietà nutrizionali che ne fanno un alimento vitaminizzante, rimineralizzante e antiossidante, il pomodoro passa alle cronache come l’imperatore degli orti mondiali. Dal momento che la sua coltivazione è compatibile con spazi abbastanza contenuti, averlo in vaso a portata di mano è un’ottima idea per molti. La fine di marzo e tutto aprile sono i mesi ideali per la semina: un buon suggerimento per iniziare è orientarsi su piante di pomodoro a crescita cosiddetta controllata. Questa tipologia (che comprende molteplici varietà, come datterini, costoluti, da insalata…) ha la peculiarità, a differenza delle piante a crescita determinata, di fermare il proprio sviluppo vegetativo quando appaiono i fiori, il che fa sì che la pianta fruttifichi prontamente e non si sviluppi tanto in altezza. Scegliamo per la nostra pianta un vaso con diametro di circa 30 cm e altezza di 25, utilizziamo del terriccio universale da mescolare a sabbia e argilla espansa, nella proporzione di 4 (terriccio) a 1 (sabbia e argilla), sul fondo del contenitore riponiamo uno strato di circa 5 cm di argilla espansa. In ciascun vaso, ben coperti dalla terra, inseriamo due semi. Se poi arriveranno a spuntare entrambe le piantine sceglieremo quella più florida: con una innaffiatura costante e la giusta temperatura, le piantine impiegano una decina di giorni a germinare. Trovare il giusto equilibrio idrico è il vero segreto per il successo della coltivazione: il pomodoro vuole acqua abbondante, ma non eccessiva: bisogna riuscire a far sì che non abbia mai sete e non sia mai troppo idratato, condizione che determina ilcosiddetto marciume apicale, una chiazza nera e marcescente all’interno dei frutti. Per raccolti abbondanti è consigliabile supportare settimanalmente la pianta con la somministrazione di un concime ricco di potassio. Utile anche eliminare con cura le femminelle, germogli vegetativi che crescono in diagonale nell’innesto tra fusto e rami, non danno frutto e sottraggono energia alla pianta. Specie in caso di varietà di frutti di dimensioni non piccole, si può sostenere la pianta con tutori da legare appositamente ai suoi rami man mano che si appesantiscono. A questo punto non resta che aspettare maggio o giugno, quando arriveranno i frutti. Ci terranno poi compagnia fino all’autunno inoltrato, ottobre o novembre a seconda delle temperature.