Omicidio del dottor Molducci: "2,5 milioni passati al figlio"
Circa 2,5 milioni di euro investiti, una lunga serie di bonifici in entrata e in uscita da almeno 14 conti correnti, e prelievi contanti a ripetizione. Un’eredità milionaria quella del dottor Danilo Molducci, grande tanto quanto il movente che secondo l’accusa avrebbe spinto il figlio a ucciderlo, servendosi dell’aiuto della badante. Su tutti e tre si sono concentrati gli accertamenti bancari relativi agi anni precedenti e a mesi successivi al decesso del medico morto improvvisamente all’età di 67 anni il 28 maggio 2021. Li ha riepilogati ieri il commercialista Maurizio Ragno, consulente della Procura, nel corso del processo che vede imputati appunto Stefano Molducci, 40enne di Castrocaro figlio del defunto, e la 52enne romena Elena Vasi Susma, colf che assisteva il dottore in pensione nell’abitazione di via Violaro, a Campiano.
Investimenti trasferiti dal figlio
«C’è stato un travaso». Parola dell’esperto che ha passato al setaccio investimenti e conti: sei quelli intestati a Stefano Molducci, quattro quelli cointestati con il padre e altri quattro riconducibili solo al dottore. Analizzando gli strumenti finanziari, il commercialista ha appurato che i 2,5 milioni di euro che fin dal 2012 erano nella disponibilità del medico sono stati via via traghettatati nel dossier titoli intestato solamente al figlio. Due milioni in due anni. In definitiva, il 30 giugno 2021, appena un mese dopo il lutto, il dossier titoli del 67enne era azzerato.Quanto ai depositi, sono emerse «movimentazioni non particolarmente chiare». Nello specifico, «bonifici a favore di soggetti diversi», tra i quali 382mila euro a un avvocato forlivese (che nulla ha a che vedere con gli attuali difensori), e altri 25mila euro allo studio legale per l’assistenza della colf nel procedimento penale parallelo che la vede accusata per la falsificazione delle ricette del dottore.
Contanti prelevati ogni giorno
Ci sono poi i prelievi in contanti che distinguono due fasi: la prima, fatta di «movimentazioni anomale sia per frequenza sia per quantità di prelievi» operati dal 40enne, che vanno dal giorno stesso del decesso fino al 30 giugno 2021, per 35mila euro. Poi una seconda fase, che dal luglio successivo arriva al 30 giugno 2022, durante la quale Stefano Molducci ha ritirato qualcosa come 415mila euro in contanti recandosi anche più volte nella stessa giornata agli sportelli, sfiorando sempre la soglia dei mille euro senza mai superarla. Quanto alla badante si registra anche un bonifico da parte del 40enne nel novembre 2021, per effettuare il rimborso di un finanziamento da 479 euro.La difesa: «Operazioni di trading»
Davanti alla Corte d’assise presieduta dal giudice Michele Leoni, il consulente ha precisato che i movimenti di denaro erano «incrociati fra i vari conti». E l’ammontare complessivo del valore dei titoli investiti è rimasto immutato in 9 anni, pur passando nella totale disponibilità del figlio del dottore. Secondo la difesa degli imputati (l’avvocato Claudia Battaglia per l’erede del medico e il collega Antonio Giacomini per la colf), sarebbe la dimostrazione che in famiglia tutti campavano grazie alle capacità di trading del 40enne.Diversa invece l’ipotesi accusatoria formulata dal sostituto procuratore Angela Scorza, che parte da un dato di fatto: il dottor Molducci non si fidava più del figlio. Sospettava che si stesse impossessando dei propri risparmi, al punto da contattare un investigatore privato affinché indagasse sulle perdite riscontrate. E proprio lo stesso detective assoldato stava cercando di mettersi in contatto con lui per comunicargli l’esito delle sue indagini, quando il 67enne è deceduto. Una morte naturale dovuta alle precarie condizioni di salute dell’uomo, sostiene la difesa. Per l’accusa, invece, un omicidio, che i due imputati hanno tentato di camuffare utilizzando parte degli stessi farmaci che il medico assumeva in grande quantità.
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