Omaggio a Salomone Rossi al Ravenna Festival
Quattrocento anni fa si dà alle stampe, a Venezia, “I canti di Salomone”; 400 anni fa, quella raccolta di 33 salmi, inni e canti sinagogali di Salomone Rossi, compositore ebreo per anni alla corte dei Gonzaga, disegna il profilo di un’invisibile città del dialogo fra cultura ebraica e cristiana che si specchia nella Mantova e nella Venezia dell’epoca. E questa sera dalle 21.30 a San Vitale, “Ravenna festival” apre la tradizionale e molto amata programmazione nelle basiliche bizantine con Fiori musicali dal Barocco ebraico dell’Ensemble Salomone Rossi, che celebra il musicista di cui porta il nome proponendone in prima italiana una selezione dalla raccolta del 1623, accanto anche a brani di Händel, Vivaldi e Benedetto Marcello. Così la Basilica di San Vitale, simbolo dell’incontro fra Oriente e Occidente, diventa una volta ancora la preziosa scena, intessuta di mosaici e memorie, dove il Festival celebra la città come spazio di scambio e confronto fra culture. Guidato da Lydia Cevidalli al violino, l’Ensemble si completa con il sopranista Nicolò Balducci, Jamiang Santi alla viola, Maria Calvo al violoncello e Giovanni Togni al clavicembalo.
All’Ensemble Salomone Rossi è affidata anche la prima delle liturgie domenicali di In templo Domini, il percorso di musica e preghiera che ogni anno visita le basiliche cittadine, custodi di un patrimonio storico, artistico e spirituale da scoprire e riscoprire: l’appuntamento, a ingresso libero, è nella Basilica di San Giovanni Evangelista, questa mattina dalle ore 11.30 con brani di Monteverdi, Vivaldi e Benedetto Marcello.
Riscoperti nel 1877 dal cantore Samuel Naumborg, che li fece stampare con una dedica al barone Edmond de Rothschild, i Canti di Salomone Rossi sono proposti per la prima volta in Italia all’interno di un raffinato programma che guarda ai punti di contatto, storici e ideali, fra cultura musicale cristiana ed ebraica di quei secoli. Sono parte del repertorio fiorito presso la Sinagoga Portoghese di Amsterdam i brani di Abraham Caceres e dell’anonimo compositore che ha musicato l’ultimo verso del Salmo 150. Nella biblioteca della Sinagoga Portoghese sono conservate anche molte composizioni di Giuseppe Cristiano Lidarti, la cui cantata conclude il concerto. Come Amsterdam, anche Venezia è stata per secoli un centro cosmopolita; non a caso fu un musicista veneziano come Benedetto Marcello che nel suo Estro poetico armonico incluse composizioni “rapite” alle sinagoghe sefardite e ashkenazite della città. L’estro armonico è invece il titolo della raccolta di concerti per violino e archi firmata da Vivaldi, fra i più celebri musicisti della storia di Venezia. Nella città lagunare soggiornò anche Georg Friedrich Händel, che fu profondamente influenzato dalla musica italiana, contribuì a far eseguire la musica di Benedetto Marcello in Inghilterra e compose celebri oratori ispirati a personaggi biblici.
Biglietti a 25 euro
Info e prevendite: 0544 249244