Predappio, continua la magia del presepe allestito nelle grotte della solfatara

Il presepe nelle grotte da cui si è estratto zolfo fino al 1950, non delude per impianti scenici, ricchezza di luci, musiche, effetti sonori e narrazione storica. Le statue poi sono di diversa grandezza e alcune dotate di meccanismo per i movimenti, mentre quelle fisse in terracotta rivestite di stoffa seguendo una ricerca storica sugli usi e costumi del popolo palestinese. Lungo i 250 metri della rappresentazione, che in questa edizione tratta il tema della nascita, si susseguono dodici scene così suddivise; inno al logos, parola greca tradotta in varie forme: Verbo, Creatore; la nascita della terra; la storia come scritta nel Vangelo con l’annunciazione a Maria quindi, a seguire, Betlemme e il censimento, ricerca di alloggio, nascita di Gesù, annunciazione ai pastori che, secondo la tradizione, erano in tre di età diversa con quello più anziano che fu il primo ad avvicinarsi offrendo il latte munto dalla sua capra. La nona scena tratta la presentazione di Gesù al tempio e il ritorno a Nazareth che chiude il ciclo degli episodi riferiti all’incarnazione di Gesù. Le ultime raccontano la nascita della tradizione del presepio con San Francesco avvenuta a Greccio, nel Reatino, nel 1223, che segna anche la ricorrenza annuale del Natale interrompendo la tradizione in voga fino a quel periodo che prevedeva opera d’arte esposte in modo permanente nelle chiese. L’ultima scena si riferisce al futuro, intitolata “La nascita della nuova era di Acquarius” fa, infatti, riferimento a quando - nel 2025 - il punto Gamma dello Zodiaco Tropicale si sposterà dalla Costellazione dei Pesci in quella dell’Acquario terminando l’era iniziata 2000 anni fa con la nascita di Gesù. Il presepe resterà aperto fino al 27 gennaio, visitabile tutti i giorni dalle 10 alle 18, il sabati (14-18), la domenica (10-18), domani e il giorno di Natale (14-18).