Sciare a Montecopiolo con vista sul mare di Rimini: "Crediamoci tutti insieme" VIDEO GALLERY

Se Bertinoro è la terrazza della Romagna Montecopiolo è il suo attico vista mare. La sede del Comune è a Villagrande, a quota 915 metri, la più alta delle tre province romagnole. In questi giorni è il paradiso della neve: sci da discesa e da fondo, snowboard, ciaspole... É possibile sciare guardando l’Adriatico. Peccato che ci siano due skilift e una seggiovia che non funzionano da anni. Anche se i tanti sciatori che nelle ultime settimane hanno gustato la neve hanno potuto utilizzare lo skilift e il tappeto di risalita dell’eremo di Monte Carpegna o il tappeto di risalita della zona Selbuccia. Peccato anche che il rifugio dell’eremo, dopo un’attività quasi ininterrotta iniziata negli Anni Sessanta, quattro anni fa è stato chiuso per problemi strutturali.
Il passaggio sotto Rimini
Il comune è passato sotto la provincia di Rimini e quindi in Emilia-Romagna solo dal giugno 2021. Il referendum era del 2007, tanto per capire quanto lenti siano certi processi. Normale quindi che ci siano ancora tante cose da sistemare. Non ultimo l’adeguamento alle normative della nuova regione. Marche ed Emilia-Romagna in molti ambiti hanno regole diverse e in mezzo ci finisce Pietro Rossi, 31 anni, il giovane sindaco di questo comune di poco più di mille abitanti ma con un territorio ampio che confina con i comuni di San Leo, Pennabilli, Carpegna, Monte Cerignone, Monte Grimano Terme, solo per fare qualche nome.Municipio con sei dipendenti
«Nei comuni piccoli tutto è più difficile», spiega. «Io ho sei dipendenti. Tre che lavorano dentro il Comune e tre che lavorano fuori. Ma abbiamo gli stessi adempimenti burocratici che hanno i comuni più grandi. Arriva la neve, la gente può venire da noi a sciare, ma poi dobbiamo fare i conti con le maggiori spese, a cominciare dalla pulizia delle strade. Tanto per fare un esempio: quest’anno avevamo messo a bilancio 9500 euro ma ora siamo già arrivati sopra i 50mila». Ecco allora che Rossi esce la notte a spargere il sale sulle strade o aiutato dai volontari del Cai traccia la pista da sci di fondo. Ecco allora che lo si è visto impegnato nelle ricerche della signora dispersa e poi trovata morta, sotto la neve, a duecento mesi da casa.I maggiori costi in montagna
Montecopiolo è una realtà ricca di possibilità ma con pochissime risorse. Qualsiasi progetto di sviluppo ha bisogno di trovare un sostegno da fuori e il mondo pubblico è fondamentale. «Noi scommettiamo sul nostro futuro e chiediamo alla Provincia di Rimini e alla Regione di credere nell’opportunità che il nostro territorio può offrire a tutta la provincia di Rimini per costruire un pacchetto completo mare/montagna. Siamo un valore aggiunto per il turismo però gli impianti di risalita bisogna farli funzionare e i privati da soli non possono farcela. Certi investimenti possono costare anche 3 milioni di euro. Ma poi chi garantisce al privato che ci sia la neve e che quell’impianto possa produrre reddito? Più in generale bisogna tenere conto che la montagna ha bisogno di una defiscalizzazione mirata che tenga conto dei tanti svantaggi che incontra chi deve investire qui (dai costi per il riscaldamento ai trasporti, al reperimento del personale o del materiale necessario alle attività)».L’idea del sindaco è di realizzare degli impianti da usare in inverno come in estate. D’inverno per gli sciatori. D’estate per trasportare bici e ciclisti in quello che potrebbe diventare uno spettacolare bike park, in una delle aree più belle della Romagna.
Il polo avicolo di Maiolo
Dal Dopoguerra la montagna riminese ha iniziato un lento e inesorabile spopolamento che solo negli ultimi decenni è un po’ rallentato. Rispetto al 1951 Montecopiolo ha ridotto i suoi abitanti della metà. Peggio ancora hanno fatto Casteldelci e Sant’Agata Feltria che si sono ridotti a un terzo di quel che erano. Normale quindi che anche Rossi veda il lavoro come una priorità. «Se un’azienda importante viene da queste parti e mi dice che vuole costruire un capannone, come faccio a non tenere in considerazione la cosa? Avere lavoro significa far restare qui le famiglie ed evitare lo spopolamento. Il progetto di polo avicolo di Cavallara a Maiolo? Vorrei sapere cosa prevede perché certe cose le ho scoperte solo dai giornali. Se deve creare solo tre posti di lavoro allora non capisco a cosa possa essere utile. Ma ripeto vorrei prima conoscere bene di cosa si tratta».Il turismo sembra offrire più possibilità. «Se gli impianti o altre offerte legate alla montagna in estate o in inverno portano un certo giro di persone allora abbiamo un indotto per tutte le attività, dai ristoranti agli alimentari, dai bar alla macelleria... Altrimenti queste imprese devono fare i conti con la sola popolazione residente e allora cominciano i problemi». Tante delle case vacanze costruite negli Anni Sessanta, Settanta o Ottanta (molte al Villaggio del Lago o al Villaggio Santa Rita) oggi sono in vendita. Il turismo è cambiato e la famiglia riminese o pesarese che una volta si faceva tutti i weekend e il mese di agosto a Villagrande adesso spezza i periodi di vacanza e viaggia in giro per il mondo. «Da noi», informa il sindaco «si trovano appartamenti in vendita a 20mila euro e ci sono delle villette indipendenti che non hanno bisogno di lavori anche a 200mila euro». Un’opportunità per chi ama la montagna e progetta di lasciare la città. A breve, infatti, il Comune di Montecopiolo emetterà un bando destinato a chi, spostando la residenza o aprendo una nuova attività, rientra nei requisiti per ottenere contributi a fondo perduto.






