Moa Holmsten ai "Glory days" di Rimini: l'intervista
Tra gli ospiti del festival tributo a Bruce Springsteen “Glory days”, che si tiene in questi giorni a Rimini, c’è anche la cantante svedese Moa Holmsten, una ventina d’anni fa nella band heavy metal Meldrum, prima di avviare una carriera solista che l’ha portata a collaborare anche con i Motorhead. Holmsten, che sarà stasera al Teatro degli Atti, ha inciso “Bruised arms & broken rhythm”, album interamente composto da cover di Springsteen. «Il titolo è un verso di “Incident on 57th street” – spiega l’interprete – uno dei brani del disco. Il pezzo ha un messaggio forte e duro, che credo simboleggi bene l’atmosfera dell’album e la fatica che ho fatto ad inciderlo. Io ne faccio una versione quasi interamente solo vocale» .
Avendo un background heavy metal, cosa la affascina dei brani di Springsteen?
«In realtà fin da giovanissima ho ascoltato tutti i generi di musica: punk, country, jazz, rock, pop e metal, perché trovo che limitarsi a un genere sia riduttivo; ho un approccio sperimentale nell’uso della voce e nell’interazione con i musicisti, e voglio ascoltare di tutto. Nel 2015, dopo due album solisti, ho voluto sperimentare qualcosa di nuovo: interpretare brani di un artista che mi era familiare, e la scelta è ricaduta su Springsteen»È sottolinea: «Immergersi nel suo immenso catalogo dal punto di vista di una donna svedese è stata un’esperienza fantastica».
Come si è approcciata alle canzoni del Boss?
«Innanzi tutto ho deciso che avrei voluto cantare canzoni vecchie e nuove, famose e sconosciute, e non volevo che suonassero simili alle originali, enfatizzando parole e melodie in maniera differente. Ho scelto canzoni che al primo ascolto mi avessero toccato l’anima, e mi ci sono avvicinata con grande rispetto, consapevole che la migliore versione sarà sempre la sua. Ho pensato mentre le cantavo a quanti non conoscessero Springsteen e mi sono comportata come un mezzo per farglielo conoscere ed apprezzare. Ho poi scoperto con sorpresa che anche molti fan dell’hardcore metal lo amavano».Ci può anticipare qualcosa del concerto che vedremo a Rimini?
«Sarò con la mia band completa di quattro musicisti, e suoneremo esclusivamente canzoni di Springsteen: le 14 che sono nel disco, più un paio che non abbiamo mai eseguito dal vivo. Pregate che non le roviniamo troppo (ride, Ndr.)».Sono passati ormai otto anni dal suo ultimo album: sta lavorando a qualcosa di nuovo?
«Sto scrivendo canzoni, e il prossimo disco non sarà certamente di cover. Sono abbastanza vicina a completarlo, ma non voglio pormi scadenze, perché mi piace seguire il flusso e prendere la vita come viene».La serata, denominata “Chimes of freedom”, si tiene alla Corte degli Agostiniani dalle ore 19 con il set “Talkin’ about a revolution”. Sul palco il cantautore norvegese Terje Nordgarden, la cantante country Ellen River, il rocker canadese Rob Moir e il riminese Lorenzo Semprini. Alle 21 il bluesman Daniele Tenca con la sua band nella riproposizione dello “Springsteen amnesty tour 1988”, a seguire Moa Holmsten.
Biglietti a 20 euro.
www.glorydaysinrimini.net