Maltempo in Romagna: quasi 40mila persone evacuate

Si sono aggiunte nove zone allagate in tre territori (Ravenna nord, Conselice e Lugo) alle 18 che la Regione aveva censito ieri. I numeri emergono dal punto stampa tenuto dalla vicepresidente dell'ente, Irene Priolo, che ha anche illustrato i primi effetti della manovra di scolmatura di Cer nel Po: "Sta funzionando, abbiamo già immesso 1,5 milioni di metri cubi". Per quanto riguarda gli evacuati, siamo a quota 36mila mentre le frane censite sul territorio sono 305: 90 a Ravenna, 49 nel Bolognese e il resto nella provincia di Forlì-Cesena. "Sono franati interi versanti, dovremo rivedere tutta la viabilità di quelle zone. Ci vorranno miliardi".

Molte realtà stanno iniziando le operazioni di pulizia nei propri territori e la Regione ha firmato un'ordinanza che semplifica un po' le cose, almeno dal punto di vista burocratico: il fango lasciato dall'acqua non è considerato rifiuto, come accade normalmente, e può essere smaltito senza passare dalla discarica. Chiaramente andranno trovati siti di stoccaggio. Si sta inoltre facendo una mappatura dei Comuni colpiti dagli eventi climatici, censimento utile per i provvedimenti del governo: "Siamo già ad oltre cento comuni. Per dare un'idea dell'estensione dell'area: per il terremoto erano 29".

I numeri nel dettaglio

  Più di 36.600 persone hanno dovuto lasciare la propria casa a causa dell’alluvione ; la maggior parte, 27.775, nel ravennate, poi 4.830 in provincia di Forlì-Cesena e 4.012 nel bolognese.

Gli interventi di assistenza alla popolazione proseguono 24 ore su 24, grazie a tutte le forze in campo; 4.963 (di cui 3.652 nel ravennate, 798 nel bolognese, 509 nel forlivese-cesenate e 4 nel riminese) sono accolti in albergo e nelle strutture allestite dai Comuni: scuole, palazzetti e palestre; le altre hanno trovato sistemazioni alternative (seconde case, amici e parenti). Per quanto riguarda gli allagamenti, ai 58 segnalati ieri, se ne stanno aggiungendo alcuni nei comuni di Conselice, Lugo e Ravenna (zona nord).