La recensione: Clementine a Pesaro, un poeta sul palco
PESARO. Scalzo, sale sul palco dell’anfiteatro Miralfiore e, dopo un inchino, apre il concerto con “Atonement”, traccia del suo nuovo album “And I Have Been”. È un poeta, Benjamin Clementine, e i suoi testi lo dimostrano. Dal toccante “I Won’t Complain”, al più ritmico “Nemesis” – che chiude il concerto –, l’autore anglo-francese spazia tra i classici della sua carriera e si apre al pubblico. Non ci mette molto a raccontarsi, solo un’ora e mezza di esibizione con una scaletta di 13 brani, ma in quei novanta minuti dice tanto. Dal rapporto turbolento con il padre – esplicito nel nuovo brano “Genesis” –, al percorso di maturazione, raccontato in “Residue”, Clementine si mette a nudo davanti alle 800 persone presenti, incantandole. A fine concerto si rende disponibile per qualche domanda e, in maniera gentile e pacata, approfondisce quanto già raccontato velocemente sul palco.
«Questo album racconta di un viaggio transitorio tra le responsabilità e la scoperta di esse. Sto imparando cosa significa crescere ed entrare nella zona dell’età adulta. È il racconto di un mutamento interiore tra me e le mie radici». Se nel vecchio album “At Least For Now” – presente in maniera dominante, con ben sei brani in confronto ai tre del nuovo “And I Have Been” – Benjamin Clementine ci raccontava il viaggio da Londra a Parigi, in questa introspettiva intima ci racconta le sue dinamiche familiari e relazionali. Ciò lo fa non solo cantando, ma anche dialogando con il pubblico, scherzandoci, giocandoci. Considerando l’interazione con l’audience parte della performance, Clementine interroga i presenti, li provoca e li guida attraverso i suoi testi, facendoci chiedere “Chi sono io? Cos’ho fatto?” [Cornerstone].
Benjamin Clementine lancia un messaggio di introspezione, riscoperta di se stessi e di amore, e lo fa grazie a un inedito – suonato a sorpresa e di cui non ci ha voluto dire il nome – e alla cover di “Caruso” di Lucio Dalla. Perché possiamo avere compagni e amici, ma alla fine solo una cosa è importante, che amiamo noi stessi e siamo coraggiosi per affrontare la vita.