La disperazione degli alluvionati di Forlì. "Noi tra detriti e fango. Mio marito in ospedale a causa delle punture di insetti"

La casa invasa da acqua e fango arrivata dritto per dritto al piano terra fino a circa 90 centimetri, danni per oltre 80mila euro e ancora oggi uno strato di 30 centimetri di fango attorno a casa, oltre a detriti che nessuno porta via. E come se non bastasse punture di insetti infetti ovunque, che hanno causato gravi complicazioni. «L’acqua mista a fango ha invaso ogni cosa, abbiamo dovuto buttare via praticamente tutto ciò che era al piano terra, smontato gli infissi e le porte per fare respirare i muri – racconta Barbara Valbonetti – Tanti amici ci hanno aiutato, a cominciare dalla squadra di formula 1 Alpha Tauri dove lavora mio marito, la protezione civile di Trento, Bolzano, Friuli Venezia Giulia, ma non abbiamo visto nessuno dell’Amministrazione di Forlì o delle forze dell’ordine locali. Dopo l’alluvione siamo rimasti isolati in casa, con le tapparelle elettriche bloccate, non funzionava niente, abbiamo chiesto aiuto ma non è venuto nessuno. Mio babbo il terzo giorno è arrivato con un caricatore per batterie». La brutta avventura di Barbara Valbonetti e Alberto Allegri, residenti a Forlì in via Scaldarancio, non è ancora finita: oltre ai danni per l’alluvione e al senso di abbandono sono pure finiti in pronto soccorso perché massacrati da punture di insetti infetti. «Di fianco a casa abbiamo due lotti, di cui uno in vendita chiuso e mai manutenuto con erbacce, detriti di cantieri – racconta Barbara – e il parco dall’altra parte tutto pieno di fango, che arriva a livello del nostro muretto quindi se piove ci entra tutto in casa. Abbiamo segnalato la situazione più volte al Comune con fotografie, sia per i detriti di cantiere, che è reato abbandonare, sia per la situazione di incuria e fango. Ci hanno anche risposto che è stato risolto, ma in realtà non è cambiato nulla». Una situazione di degrado nella quale proliferano animali e insetti. «A inizio luglio ho visto comparire dei becchi enormi, ponfi rossi, con risalita fluorescente lungo le vene in tutto il corpo. Il medico mi ha prescritto il Fucicort (antibiotico e cortisone), poi anche mio marito ha cominciato a riempirsi di becchi, si era gonfiato completamente le braccia, si vedevano tutti questi segni fluorescenti e ad un certo punto gli è venuta la febbre alta. Siamo finiti in pronto soccorso dove gli hanno fatto subito antitetanica, cortisone e antibiotico. L’ho dovuto fasciare per dieci gironi in tutte le braccia con garze e Fucicort – prosegue Barbara – e in più ha dovuto assumere antibiotico per una settimana. Era distrutto. Io ho fatto la segnalazione all’Igiene pubblica, mi hanno risposto subito e il giorno dopo è venuta una dottoressa a fare un sopralluogo con l’entomologo al seguito. L’Igiene pubblica ha quindi trasmesso la relazione alla polizia municipale che dovrebbe ingiungere al proprietario del lotto privato la pulizia, oppure deve intervenire direttamente ma non è successo niente dopo la segnalazione, se non la telefonata di un impiegato del Comune, che mi ha dato vari numeri di telefono da contattare. Con la relazione del dipartimento d’Igiene pubblica potrebbero procedere d’ufficio, invece non è successo nulla». «Siamo andati in albergo e abbiamo fatto fare la fumigazione in casa e il trattamento per insetti intorno all’abitazione – racconta Barbara – tutto a nostre spese e la dovremo rifare dopo un certo periodo di tempo. Ci hanno spiegato che gli insetti erano infetti forse perché c’era fango morbido oppure a causa del caldo, essendo quasi certamente pappataci. Passano anche attraverso i vestiti, noi non ci siamo accorti che ci pungevano, abbiamo visto dopo quando ci siamo trovati massacrati in tutto il corpo. Mio marito ha ancora delle strisce viola e i punti delle punture in rilievo».