La "Bohème" al teatro Alighieri di Ravenna, poi al Galli di Rimini

È una “Bohème” che guarda al Novecento: «Non è l’ultimo piagnucolio di un romanticismo che se ne sta andando, ma una porta aperta verso il domani».

Così, nelle note di regia, Cristina Mazzavillani Muti rivela al pubblico l’idea che, nella sua lettura, sottende al capolavoro di Puccini in scena domani sera (e domenica pomeriggio) per la stagione d’opera del teatro Alighieri – e il 31 marzo e il 2 aprile al Galli di Rimini.

Non si tratta di una produzione del tutto nuova: ché lo stesso allestimento ha debuttato come nucleo centrale della Trilogia d’autunno dedicata proprio a Giacomo Puccini nel 2015, ma al tempo stesso la “rivisitazione” e soprattutto la possibilità di contare su tecnologie molto più evolute, nonché la presenza di un cast vocale praticamente tutto nuovo, ne fanno uno spettacolo decisamente rinnovato. L’infallibile team creativo a cui si deve l’impianto scenico virtuale – su cui si innestano pochi e simbolici oggetti di scena – è rimasto lo stesso: il visual designer David Loom, il video programmer Davide Broccoli e il lighting designer Vincent Longuemare. Insieme, alle prese con le immagini ispirate all’onirica fantasia del pittore Odilon Redon. Singolare figura di artista simbolista, attivo a Parigi proprio negli anni in cui Giacomo Puccini concepisce e lavora alla “Bohème”, che all’idea stessa di quella città è intimamente legata. E non solo perché lì si svolge la vicenda narrata, ma proprio per come il compositore, pur senza riferimenti diretti, riesce quasi a “inventarne” il suono.

Del resto, senza Parigi non si potrebbe neanche pensare al testo che costituisce la fonte per il libretto che, non senza un lungo travaglio e altrettanto lunghe discussioni, impegna quella straordinaria coppia di letterati costituita da Luigi Illica, addetto alla struttura drammaturgica, e Giuseppe Giacosa, incaricato invece di tradurre tutto in versi, tali da soddisfare le complesse esigenze del compositore. Si tratta infatti di “Scènes de la vie de bohème” che Henri Murger aveva fatto uscire prima a puntate, tra il 1845 e il 1849, sulla rivista parigina “Le Corsaire Satan”, poi visto il successo, aveva trasformato in una commedia e, infine, in un romanzo in cui i diversi quadri erano legati da un esile filo narrativo improntato sulle disavventure di un gruppo di giovani artisti squattrinati e ben decisi a sottrarsi alle limitazioni e alle regole del vivere borghese. Appunto un gruppo di giovani “bohèmien”.

Tra le soffitte sui tetti di Parigi e il Quartiere Latino (da Momus) si dipanano le vicende del poeta Rodolfo, innamorato della dolce e fragile sartina Mimì, già dalla prima scena minata dalla tisi; dell’irruente pittore Marcello, innamorato di Musetta, spirito libero; poi del filosofo Colline e del musicista Schaunard. Tutti pronti a gabbare la presunta “autorità” del padrone di casa Benoît o del consigliere di stato Alcindoro. Come finirà, si sa: si ritroveranno insieme al capezzale di Mimì, e con lei se ne andrà anche quello spirito lieve e spensierato che altro non è che la giovinezza.

L’opera, andata in scena per la prima volta al Teatro Regio di Torino il 1° febbraio 1896, e da allora divenuta uno dei titoli più amati e rappresentati al mondo, all’Alighieri è diretta da Nicola Paszkowski sul podio dell’Orchestra Cherubini, mentre le voci che compongono il giovane cast, quasi tutte per la prima volta nel ruolo, sono quelle della soprano armena Juliana Grigoryan (primo premio al concorso Operalia) per Mimì; di Alessandro Scotto Di Luzio nei panni di Rodolfo; di Christian Federici, Clemente Antonio Daliotti e Andrea Vittorio De Campo rispettivamente Marcello, Schaunard e Colline, e di Alessia Pintossi come Musetta. Completano la scena il Coro del Municipale di Piacenza preparato da Corrado Casati, quello di voci bianche Ludus Vocalis (insieme alle voci della Scuola Guido Novello) da Elisabetta Agostini, nonché la Banda Musicale Cittadina di Ravenna, guidata da Mauro Vergimigli.

Lo spettacolo inizia alle 20.30 (domenica 26 alle 15.30).

Info: 0544 240244
www.teatroalighieri.org

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