Ispettori del lavoro decimati a Rimini. I sindacati: "Vanno potenziati"

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«Quello del lavoro nero e irregolare è un fenomeno molto diffuso nel nostro territorio, E i dati resi noti dall’Ispettorato del lavoro lo evidenziano chiaramente. Per questo sollecitiamo, anche con una certa urgenza, il potenziamento dell’organico dell’ente di controllo, attualmente sottodimensionato, se vogliamo cercare di debellare questa vera e propria piaga». I sindacati esprimono forti preoccupazioni dopo il servizio pubblicato, ieri, dal Corriere Romagna sulle illegalità occupazionali riscontrate dai funzionari di Piazzale Cesare Battisti principalmente nelle attività del turismo e del commercio, in particolare nel periodo estivo (296 pratiche portate a termine nel 2021, con un tasso di irregolarità del 73%, pari a 72 lavoratori occupati in nero e 277 irregolari – dove per irregolari s’intendono quei dipendenti ai quali non risultano pagati gli straordinari, o che non hanno usufruito di riposi o ferie -, contro le 753 pratiche del pre-covid, anno 2019, dalle quali affiorò un tasso di irregolarità del 62%, con 265 lavori privi di contratto e 649 irregolari).

Tantissime vertenze

Commenta Isabella Pavolucci, segretario generale Cgil Rimini: «Sono numeri che dimostrano quanto le nostre denunce, i nostri allarmi, abbiano basi fondate. E, a conferma di ciò, vi do un ulteriore dato di analisi: i nostri uffici vertenze hanno calcolato, per il 2021, tra le 400 e le 500 denunce presentate da altrettanti lavoratori in nero o che, regolarmente assunti, non si sono visti pagare il lavoro domenicale o festivo, le ferie saltate, lo straordinario. Molte provenienti da lavoratori del comparto alberghiero, della ristorazione e del commercio, ma tante anche dal settore dell’agricoltura e dell’edilizia. A dimostrazione che le criticità sono presenti ovunque, non solo nel turismo».

Stop ai voucher

La sindacalista, quindi, lamenta una certa mancanza di rigore sulle politiche del lavoro attuate dai governi passati «e anche dall’attuale». «Tutto quello che è riuscito a fare il nuovo governo Meloni in termini di politiche del lavoro – attacca Pavolucci - è stata la reintroduzione dei voucher, che già in passato avevano contribuito a precarizzare gli impieghi e il misero intervento sul cuneo fiscale che produrrà un aumento in busta paga per i lavoratori di 10-15 euro: insomma il nulla». Da qui la decisione di promuovere, nei prossimi giorni, iniziative di mobilitazione. «E’ quello che porteremo avanti insieme alla Uil a livello regionale – spiega la segretaria della Cgil – in segno di protesta contro una legge di bilancio iniqua e contraria agli interessi dei lavoratori e dei pensionati».

Criminalità

Rilancia Giuseppina Morolli, segretaria Uil Rimini: «I voucher rappresentano la legittimazione della precarietà. E, così come accadeva in passato, sono l’anticamera del lavoro irregolare: vengono utilizzati per un po’, per poi essere presto “accantonati” a favore dell’impiego in nero. L’esatto contrario di quanto vorremmo noi sindacati, ovvero stabilizzare i dipendenti e non precarizzarli a vita». Morolli solleva, quindi, un altro grosso problema, quello della presenza della criminalità organizzata nell’economia riminese: «Penso alle notizie di stampa su hotel e ristoranti gestiti da prestanome di organizzazioni mafiose, ma anche su quelle attività in mano a stranieri, che aprono e dopo due tre anni chiudono senza pagare tasse e contributi. Sono anni che come sindacato denunciamo questo malaffare e non ci stancheremo mai di farlo».

Problema affitti

Francesco Marinelli, segretario Cisl Romagna spiega invece che «la presenza sul territorio di un Ispettorato del lavoro ad organico ridotto riduce la lotta alle illegalità occupazionali. Per questo ne chiediamo il potenziamento. Così come chiediamo alle istituzioni locali di insistere sulle politiche della casa e della lotta al caro affitti. Non è un caso, infatti, che in Riviera siano sempre meno i lavoratori disposti ad accettare un impiego e le questioni sono legate tra di loro. In tutti i settori, da quello turistico a quello manifatturiero fino a quello sanitario e ora anche della vigilanza. Con tanto di vincitori di concorso che rifiutano la sede di Rimini e un impiego sicuro».

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