In pensione da 4 anni torna gratis al lavoro in Comune a Cesena: "Volevo aiutare nell'alluvione ma non potevo spalare"

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Ha visto i suoi «nipoti impegnati a spalare fango per una settimana intera nelle case dei loro amici», subito dopo l’alluvione del 16 e 17 maggio. E allora Katia Biondi, pensionata che a 70 anni non aveva le energie per essere utile in quel modo, si è «sentita impotente» e ha iniziato a pensare «come poteva dare una mano». La cosa che le è venuta in mente è che poteva mettere a disposizione la sua professionalità ed esperienza lavorativa maturata in tanti anni di lavoro negli enti locali. Un’attività proseguita fino a tre anni fa, da ultimo come segretaria generale dei Comuni di Mercato Saraceno e Forlimpopoli.
E allora, a partire dalla prossima settimana, andrà a rafforzare gli uffici del Servizio Patrimonio ed Espropri del Comune di Cesena. Un lavoro per il quale ha dato la propria disponibilità almeno fino alla fine di quest’anno e che svolgerà gratuitamente, a parte la possibilità di farsi rimborsare le spese vive sostenute, fino a un massimo di 1.000 euro totali.
Lei parla di questo suo gesto come di una «piccola cosa, un modo semplice per provare a rendersi utile», e con grande umiltà dice che non ha alcuna pretesa di svolgere mansioni qualificate. «Sono pronta a fare quello che serve».
Però la sua è una scelta che ha un grande valore etico e sociale ed è uno dei simboli di una Romagna che si rimbocca le maniche per provare a ripartire dopo il disastro. Con tanti che hanno cercato e cercano ancora il modo più adatto ed efficace per rendersi utili alla collettività.
Nel caso di Katia Biondi, è bastato «bussare alla porta del palazzo comunale», dove ha trovato il dirigente del settore Patrimonio, Andrea Lucchi. È stato entusiasta dell’idea di accoglierla per aggiungere un rinforzo non retribuito (così prevede la legge per i pensionati pubblici che vogliano continuare a svolgere qualche servizio per l’ente di cui erano dipendenti) in un momento in cui ce n’è particolarmente bisogno. Le cose da fare per rialzarsi dopo l’alluvione sono infatti diventate più numerose e urgenti in tanti ambiti della macchina comunale. Andrea Lucchi, che aveva già collaborato per vari anni con questa donna preparata e volenterosa, che abita a San Vittore, è convinto che «una con la sua esperienza sarà preziosa», perché «c’è sempre bisogno di professionalità».
La decisione della pensionata è tra l’altro in continuità con «la disponibilità già data» dopo che si era messa a riposo tre anni fa, ma che è stata poi «interrotta col Covid».
Dopo l’alluvione, il ragionamento di Katia Biondi è stato semplice: «Voglio fare qualcosa di utile e spero di potere dare una mano nel campo in cui ho lavorato, visto che ho ancora qualche neurone che funziona».

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