Imola, Spada sulla discarica: "Non stiamo lucrando su una tragedia"
L’arrivo della data di riapertura per la sopraelevazione della discarica Tre Monti, fissata per lunedì, presentata da una comunicazione in consiglio comunale giovedì dell’assessora all’Ambiente Elisa Spada, ha infiammato ancora il dibattito politico imolese. Come riportato ieri, le più combattive e contrarie istanze alla decisione sono quelle delle opposizioni, dalla Lega alla lista civica Cappello passando per Fratelli d’Italia e il gruppo Misto con la consigliera Rebecca Chiarini. In difesa della riapertura, invece, «con sfondo solidale nei confronti dei territori colpiti dall’alluvione», sono invece quelle della gran parte della maggioranza. La Sinistra imolese, infatti, ha, ribadito comunque la contrarietà alla riapertura.
Replica dell’assessora
Alle critiche mosse dai banchi della minoranza, Spada, al termine del dibattito ha ribadito come «il Comune ha deciso di ritirare il quarto lotto dal piano regionale dei rifiuti e quindi ha messo la parola fine al discorso della questione del possibile allargamento». Da qui l’assessora ha voluto respingere al mittente l’accusa di aver portato avanti, con la riapertura, un’operazione di tipo economico per «lucrare su una tragedia», sottolineando che «se davvero si fosse voluto guadagnare con la discarica sarebbe stato fatto l’ampliamento del quarto lotto». Ancora «la delibera regionale cita espressamente che il conferimento dei rifiuti nella sopraelevazione dovrà vedere in via prioritaria e preferenziale a quelli provenienti dai territori alluvionati. Si tratta di materiali per la maggior parte dei casi di natura ferrosa e legnosa ma questi non arriveranno alle 197mila tonnellate rimaste disponibili nella sopraelevazione per cui saranno ammessi anche conferimenti urbani non alluvionati». Rassicurazioni, infine, arrivano anche sul versante ambientale visto che Spada ricorda come «dal monitoraggio che si è sviluppato per 18 mesi da settembre 2021 non è emersa nessuna criticità».Sempre sul tema sottolinea poi che «a fronte della delibera regionale abbiamo chiesto di riattivare il monitoraggio per 24 mesi e Area blu si sa già attivando in questo senso». È inoltre stato fatto, prosegue, «un monitoraggio ulteriore delle acque sotterranee e abbiamo chiesto a Hera di riprenderlo per due anni e mezzo, perché riteniamo sia importante continuare a farlo anche a discarica chiusa».