Imola, ponte di viale Dante chiuso per 4 mesi per lavori

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Quattro mesi, o se fa più effetto 120 giorni. È quanto resterà chiuso al traffico il ponte di viale Dante, opera tra le più strategiche della città e uno dei tre punti di accesso alle aree collinari (gli altri sono l’ingresso dalla zona Rivazza e il ponte della Tosa), i cui lavori di consolidamento strutturale nella parte superiore, con annessa nuova pavimentazione, partiranno il 16 ottobre.

Salvo imprevisti, il cantiere si chiuderà a fine febbraio, in tempo per il Wec (il Mondiale Endurance di ritorno a Imola dopo 50 anni), in programma in autodromo dal 19 al 21 aprile 2024 e definito dal sindaco Panieri «il primo grande evento sportivo della stagione. Abbiamo scelto di effettuare i lavori nei mesi invernali proprio perché sono i meno impattanti sulle attività in pista».

L’intervento

Costo dell’intervento, progettato dallo Studio Piacentini Ingegneri di Casalecchio e affidato alla ditta Pro Service Costruzioni Srl di Vignola (Modena), un milione e 170 mila euro, coperto quasi interamente dai fondi Pnrr e per la parte restante confinanziato da Area Blu (68 mila euro) e dal Comune (13 mila euro).

I lavori inizieranno, però, già lunedì 18 settembre con le prime opere di accantieramento, ma «la viabilità non sarà modificata fino al 16 ottobre – ha voluto precisare Panieri –. Consapevoli dei disagi, abbiamo previsto una corsia per i pedoni e per ciclisti con bici da condurre soltanto a mano. Un cantiere complesso sul fronte della viabilità. Per questo, nelle prime settimane, alcuni agenti della polizia locale saranno presenti al mattino sulle vie di innesto nei pressi della Rivazza e del ponte della Tosa per la gestione del traffico, incrementato anche dall’inizio delle scuole».

Viabilità da ottobre

Sempre dal 16 ottobre e per i successivi 50-60 giorni, a causa dei lavori sulla prima campata del ponte «sarà modificata la viabilità nei pressi del semaforo tra viale Dante e le vie Pirandello e Graziadei – ha spiegato l’assessora alla Mobilità sostenibile, Elisa Spada –. In sostanza, verrà istituito un senso unico, con direzione Pedagna-zona industriale, dall’incrocio con via Boccaccio fino alla rotonda dei Marinai. E, come per gli importanti eventi in autodromo, ci sarà una segnaletica dedicata non solo in prossimità del cantiere. Intanto proseguono i colloqui con Tper per la gestione del trasporto pubblico. Nei prossimi giorni verrà comunque emessa un’apposita ordinanza sulle strade interessate dalle chiusure e le deviazioni previste. Conclusi i lavori la circolazione in quel tratto riprenderà a doppio senso».

Passati, si spera senza intoppi, i 120 giorni il ponte sarà quindi riaperto al traffico e gli interventi interesseranno poi soltanto la parte sottostante della struttura.

La chiusura totale al traffico per quattro mesi, a partire dal 16 ottobre, del ponte di viale Dante, inutile negarlo, susciterà critiche e polemiche non solo tra i banchi dell’opposizione ma, soprattutto, anche da chi al di là del fiume ci vive e ci lavora. E c’è da scommettersi che, come già capitato nel recente passato, altri si uniranno al coro di disapprovazione. Lo sanno però molto bene in Comune, vista la complessità dell’intervento più sul piano della viabilità che per quanto riguarda il cantiere in sé. Per questo motivo, come confermato ieri dall’Amministrazione durante la presentazione dei lavori, nel pomeriggio di lunedì 18 settembre, è già stato organizzato un incontro in municipio tra il Comune, i commercianti (bar e ristoranti sono solo alcune delle attività presenti, senza dimenticare i negozi in autodromo), le imprese agricole e non e i rappresentanti delle diverse società sportive che gravitano in quell’area.

«Sarà l’occasione per presentare loro questo importante progetto in un’ottica di collaborazione con i soggetti interessati che avranno così modo di organizzarsi – ha spiegato l’assessore ai Lavori pubblici, Pierangelo Raffini –. Li ascolteremo per capire poi se e come cercare di venire incontro alle loro esigenze, nel tentativo di diminuire al minimo i disagi che sappiamo saranno inevitabili». Raffini però guarda anche oltre: «É il primo cantiere veramente impattante su Imola. Il primo di una serie che partirà da qui ai prossimi mesi. Qualche disagio, come detto, ci sarà, ma se lo si guarda da un’altra prospettiva porterà a una riqualificazione notevole della città». d.b.

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