Imola, il Crame vola già verso il tutto esaurito
Manca un mese alla quarantacinquesima edizione della storica mostra scambio, che tutti gli imolesi chiamano col nome del club che la organizza, il Crame, e le cifre raccontano già di un avvio più che promettente. Dall’8 al 10 settembre in autodromo ci saranno «1.500 espositori, tutte le piazzole sono già state vendute, compresi i box – spiega il presidente del Club romagnolo auto e moto d’epoca Umberto Ciompi –. Rimane qualche postazione giusto in quell’ultima zona che va dalla cima della Tosa fino giù alle Acque, la Piratella, ma il resto è già tutto prenotato. Ora attendiamo la risposta del pubblico. Speriamo nel bel tempo».
La mostra scambio
L’anno scorso, dopo la pausa biennale per il Covid, la mostra-mercato imolese ha registrato 19.000 presenze di pubblico: «Lo dicono i biglietti venduti su Ticketone, quindi le cifre sono certe. Già nel 2022 abbiamo usato la piattaforma online – precisa Ciompi, che vede di buon occhio i rinnovamenti, anche nelle modalità di biglietteria, e per cui quella passata fu la prima mostra organizzata in veste da presidente –. Andò molto bene, abbiamo raggiunto numeri più alti sia tra gli espositori che per il pubblico». Le cifre del settore del motorismo d’epoca, in particolare quelli delle fiere, registrano un calo da tempo: «Ormai il più grande mercato è Internet, non c’è fiera che tenga. Credo però che Imola riuscirà a rimanere uno dei tre grandi mercati in Italia, insieme a quelli di Novegro a Milano e di Reggio Emilia. È percepita come una delle mostre che rimarrà e gli espositori, dovendo scegliere, magari saltano appuntamenti minori, ma a Imola vengono». Ciompi racconta infatti che ormai gli ambulanti devono fare parecchi conti prima di mettersi in viaggio: «Tra il viaggio, l’alloggio e la piazzola il venditore quando spende poco spende sui 1.000 euro. Deve valerne la pena. Molte mostre di periferia, infatti, non esistono più». Un aiuto viene senz’altro dal contesto: «Imola ha una attrattiva tutta sua, che è l’autodromo, che va avvicinandosi all’attività di un polo fieristico. Per i servizi della mostra-mercato ci avvaliamo dei servizi di Formula Imola».Il futuro del club
Dopo la mostra scambio il Crame rinnoverà i propri organi. Per statuto, qualunque socio nel giorno delle elezioni può candidarsi. «I numeri del club sono tornati più o meno quelli di prima, dopo un lieve calo durante il Covid. Oggi siamo più di 900 soci – racconta Ciompi che punta a un rinnovamento anche anagrafico del club –. Con la riforma del terzo settore abbiamo anche la veste dell’Aps (associazione di promozione sociale, ndr), una novità che ci porta a un’apertura e non a essere un club chiuso». Fa un esempio per dire che servono nuove leve per stare al passo con i cambiamenti del settore: «Se oggi mostro un Guzzi Falcone a un giovane, scappa via. Gli interessa di più l’auto con cui lo portavano a scuola i genitori. E infatti il Falcone che una volta costava 27.000 euro ora ne costa 5.000, mentre una Vespa Primavera degli anni ’80 ne costa 7.000. Per qualcuno è ancora una cosa da non credere e invece è il mercato che cambia». Che non significa cancellare il passato. Anzi. «Il fine settimana successivo alla mostra scambio faremo la rievocazione del Gran Premio delle Nazioni al circuito di Faenza. A patrocinarlo c’è il nostro club insieme a Gian Carlo Minardi», conclude soddisfatto.Torneranno le targhe quadrate, quelle con la sigla della provincia in arancione sullo sfondo nero, quelle bianche e blu. «Finalmente – esclama il presidente dell’Aci Angelo Sticchi Damiani in un comunicato – e grazie». Il ringraziamento dell’Aci è al ministro dei Trasporti Matteo Salvini che ha emanato il decreto attuativo per concretizzare l’obiettivo della legge del 2020. «Una grande conquista e un’importante tutela per il patrimonio storico automobilistico italiano: il più rilevante al mondo. Si conclude un percorso iniziato più di cinque anni fa di collaborazione tra la Motorizzazione civile, il Poligrafico dello Stato e Aci. Le targhe per auto, motocicli e macchine agricole saranno realizzate direttamente dal Poligrafico Zecca dello Stato, da quelle quadrate a quelle orizzontali con la provincia in arancione», conclude Sticchi Damiani. Agli appassionati di motorismo storico e ai collezionisti finora, col passaggio di proprietà e in generale con la reimmatricolazione, veniva ritirata la targa vecchia e sostituita con una “moderna”. «Un pugno in un occhio – commenta senza fronzoli il presidente del Crame Umberto Ciompi –. In questo modo, invece, si potrà riportare all’originalità il veicolo integralmente, compresi la targa e i documenti. Inoltre, scomparirà quel fenomeno per qui qualcuno magari usava una copia della targa storica non autorizzata per timore che si potesse danneggiarsi». g.b.