Imola, frana vicino al suo B&B: lo salva l'elicottero dell'esercito

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«Quando ho guardato in basso, mentre nel buio dondolavo nel vuoto abbandonando la mia casa, ho visto la mia auto, la mia vita, i miei sogni, il mio lavoro che non c’è più. Ho pensato a un futuro che al momento non so come sarà, con i pensieri svuotati di ogni significato». Andrea Bandini racconta così il suo salvataggio, avvenuto nella tarda serata di mercoledì, da parte dell’Esercito italiano. Fino all’ultimo ha provato a restare nella sua abitazione, dove ha creato un’attività ricettiva, il B&B LaTordicella, in via Chiesuola a Castel del Rio, ma ormai era del tutto isolato, circondato da terra e voragini, senza la possibilità di mettersi in salvo con la propria auto.

«Non c’erano più strade e sentieri – riprende – i pali della luce erano spariti. Non c’era più niente, solo dolore, incredulità e il rumore della pioggia. Qualche ora prima, mentre ero in giardino, ho visto una frana staccarsi a venti metri dalla mia casa che ha fatto smottare una parte enorme della collina, trascinando dietro di sé tutto il bosco, spazzando via la mia strada, il campo sottostante e facendo scomparire una casa. Nel frattempo un ettaro di pescheti ha ruotato di 45 gradi».

Il cane con sé

A quel punto si sono accavallate telefonate con il Comune, i vicini e l’esercito, che hanno portato all’inevitabile decisione di evacuare. «Verso le 22.30 ho sentito le pale dell’elicottero avvicinarsi. Con me avevo solo due borse: una con vestiti, effetti personali, l’hard disk del computer, l’altra con il mio cane di 16 anni, Maffy, sordo e ormai senza l’uso delle zampe. Mentre scendeva il verricello, ho guardato per l’ultima volta la mia casa, il mio b&b, dove vorrei ritornarci perché ci ho sempre creduto. Credo di aver messo passione, professionalità e dedizione nel mio lavoro di host. Avevo un sacco di prenotazioni per l’estate. Le prospettive per un’attività che va benissimo e che ha ottime recensioni erano davvero incoraggianti».

Bandini, che compirà 61 anni tra qualche giorno, ha però le idee chiare per il suo futuro. «Devo ancora risvegliarmi da questo incubo e già sto pensando come fare. Noi romagnoli siamo combattenti: io lo sono e mi risolleverò anche questa volta, perché non voglio mollare. Ma ci vorrà almeno un anno di lavoro per ritornare a vivere e guardare il tramonto a bordo piscina, bevendo uno dei miei spritz, ridendo e scherzando sapendo che è tutto passato».

Raccolta fondi

Ospitato in maniera provvisoria dai genitori a Imola («ma presto mi trasferirò nel monolocale di mio fratello»), su insistenza dei suoi numerosi amici e conoscenti Bandini ha deciso di attivare una raccolta fondi (le modalità nel sito internet e nella pagina Facebook del B&B LaTordicella). «L’ho fatto per chi desidera darmi una mano per ricostruire una strada che non c’è più. Ho già ricevuto dei soldi e non posso che ringraziare chi mi aiuterà in questo difficile momento».

Il 61enne, che nella sua vita ha girato il mondo, in particolare l’Africa e il Sud America, e che ha scritto un libro (“Il mio cammino a Santiago in compagnia di Maffy”, il cui ricavato è stato devoluto all’istituto di Montecatone), ora ha un solo, grande, obiettivo. «Sto pensando come poter andare lassù, anche a piedi nei sentieri, per vedere come è la situazione a casa mia. Mi sto organizzando già per la prossima settimana. Voglio capire – termina – se c’è la reale possibilità di tornarci a vivere». V.B.

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