Il presidente dei pescatori: "Delfini? Ma quale spettacolo: sono buoni da mangiare e ci rubano il pesce azzurro"
«Ma quale spettacolo? Delfini e tonni stanno facendo sparire il pesce azzurro: per noi pescatori rappresentano un danno enorme». Il presidente della Cooperativa Lavoratori del mare di Rimini, Giancarlo Cevoli, non sembra subire il fascino del delfino curioso, anzi. «Una grande ipocrisia, come per i coniglietti e gli agnellini. Il delfino è commestibile ed è molto buono, prelibato. Come la mucca o il maiale, la ricciola o la cernia: che differenza fa? Non condivido questo ambientalismo. I delfini sono sempre più numerosi e portano via tutto il pesce». Si tratta di una specie protetta (durante il mese di agosto, con il fermo pesca, sono tantissimi quelli che si avvicinano alla riva). «Non condivido. Fino al 1947 lo Stato riconosceva una premialità ai pescatori che catturavano un delfino perché era estremamente dannoso per la pesca. Seguivano le reti, all’epoca di cotone, e le bucavano. Quando le reti venivano issate non c’era più niente. Ora sono di nylon e fanno più fatica ma in compenso, adesso che sono tantissimi, si nutrono del pesce azzurro, alici e sardine, che infatti si pescano sempre meno, tanto che le volanti sono quasi sparite». Cevoli si riferisce alle imbarcazioni specializzate in questo tipo di pesca, tipica per l’Adriatico. «A Rimini ce n’erano quattro coppie e sono sparite. A Cesenatico pure. A Cattolica ne è rimasta una. Se ci sono meno barche ma si trova sempre meno pesce azzurro significa che qualcuno lo fa sparire». Secondo il presidente dei Lavoratori del mare sono i delfini e i tonni. «I delfini sono protetti, mentre i tonni, che se pesano un quintale arrivano a mangiare anche 20 chili di sardine al giorno, possono essere pescati soltanto da chi detiene le quote; in Italia si tratta di una dozzina di imprese. Noi non possiamo, se non per periodi brevissimi. Un sistema come minimo discutibile». Il risultato è quello che Cevoli definisce un affollamento di delfini e tonni in Adriatico. «I delfini arrivano persino a entrare nei porti. Addirittura, per pescare i granchi blu, si spingono fin dentro le lagune, nei canali che collegano il mare, nella sacca di Goro».