Il poetry slam di Lorenzo Mura a Rimini: l'intervista
Corpo e voce per emozionare e coinvolgere il pubblico. Ecco i due elementi fondamentali di un poetry slam, una competizione fra poeti capace di unire stili e tecniche diverse. A raccontarlo è Lorenzo Mura, fondatore del collettivo Vividiversi, che ora ha l’obiettivo di portare a Rimini lo slam più grande mai organizzato in Italia.
L’appuntamento con “A riveder le stelle” è per mercoledì 31 agosto alle 20.30 alla Corte degli Agostiniani di Rimini, in viale Cairoli 42. L’evento è realizzato in collaborazione con Cambiamenti e con il patrocinio del Comune di Rimini e ha un costo di 6 euro. Tra i partecipanti anche il campione del mondo di poetry slam 2021.
Iniziamo dalle basi. Che cos’è un poetry slam e cosa lo rende speciale?
«Il poetry slam è un format di competizione di poesia che nasce a Chicago e arriva in Italia nei primi anni 2000. Ha tre elementi fondamentali: sei poeti, l’mc (ovvero il mastro cerimoniere, il presentatore della serata) e il pubblico. Le performance vengono votate direttamente da cinque persone del pubblico, scelte a caso, con voti da uno a 10. L’unico limite è quello dei tre minuti di tempo per performance: i poeti portano testi propri, senza limiti di argomento, forma, metrica. L’importante è usare solo il corpo e la voce, niente musica o oggetti di scena».Il risultato è quindi un genere ibrido?
«Sì, nel poetry slam si vanno a toccare molti tipi di arte: l’improvvisazione, la stand-up comedy, il rap, fino alle poesie in endecasillabi. Ce n’è per tutti i gusti! È un insieme di generi, di culture e di modi che si interfacciano tra di loro e in qualche modo si influenzano e diventano qualcosa di unico».Il pubblico è anche giudice, quindi ha un ruolo molto attivo?
«Sì, non solo in quanto giudice. Tutto il pubblico, anche chi non vota, partecipa. È un pubblico che non solo applaude, ma rumoreggia, grida, contesta i giudici stessi».Che cos’è che accende il pubblico?
«Nello slam funzionano molto bene le storie: le favole raccontate o chi racconta dei propri sentimenti. Attivano molto il pubblico anche le performance influenzate dalla stand-up comedy e quelle che vanno oltre la parola. Giuliano Logos, il campione del mondo 2021 che sarà con noi il 31, ad esempio porta un genere che non si può definire: sembra rap, ma non usa le metriche del rap; sono quartine, ma non sono solo quello. È un misto che diventa qualcosa in funzione di quello che vuole essere».Quello in programma per mercoledì 31 non è il primo poetry slam che organizzate, ma sicuramente è il più ambizioso.
«L’obiettivo è di raggiungere le 500 persone per organizzare lo slam più grande d’Italia e tra i primi in Europa. Non lo facciamo per arroganza, ma per porre un’asticella e portare il poetry slam su un altro livello. Abbiamo iniziato il percorso qualche mese fa, con un evento al cinema Fulgor di Rimini: la bellezza di una location come questa è quella di attirare un pubblico nuovo, che magari non ha mai assistito a un poetry slam. La scelta della location influenza molto la composizione del pubblico. Lo abbiamo visto coi nostri eventi a Ravenna e a Verucchio. La stessa performance ha un risultato totalmente diverso in un luogo e davanti a un pubblico differente».Come cercherete di raggiungere questo obiettivo?
«La selezione dei poeti è iniziata a giugno. Abbiamo scelto sei poeti molto noti all’interno degli slam, campioni con stili molto diversi per fare ascoltare di tutti. Oltre al campione del mondo 2021 Giuliano Logos ci saranno Gloria Riggio, 21enne, campionessa del Lazio; Filippo Capobianco, classe 1998, campione del Trentino; Chiara Aldi, segretaria Lega italiana poetry slam; Luca Cancian, poeta cesenate; Giovanni Monti, campione Emilia-Romagna e Marche».Biglietti disponibili su Eventribe
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