"Il nostro contributo da Imola per un ospedale in Congo"

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Ci sono anche tre ragazzi di origine congolese, ma cresciuti e residenti a Imola, al lavoro per il progetto della fondazione Mon Ami Guelord di Kinshasa, la capitale della Repubblica democratica del Congo, che ha portato alla costruzione e all’avviamento di un ospedale nel distretto di Tshangu. Sono Lukau Mbuabununu, che ha studiato all’istituto tecnico Luigi Paolini e si è laureata in Scienze internazionali, Lukau Nzuka, ex alunna dell’istituto professionale Cassiano da Imola e laureata in Scienze infermieristiche, e Lukau Biyeye, che ha studiato all’istituto Luca Ghini e si è laureato in biotecnologie.

Il progetto

«Kinshasa è la capitale, però Tshangu, dove sorge l’aeroporto internazionale di Ndjili, è la porta di ingresso di Kinshasa. Tutte le autorità internazionali arrivano a Tshangu prima di raggiungere il centro della città – spiega Biyeye, che ripartirà per il Congo alla fine del mese –. E percorrendo il boulevard Lumumba non è possibile non accorgersi delle profonde differenze fra le condizioni di vita degli abitanti di Tshangu e quelle di chi vive nel centro della città. Una situazione di fronte a cui la fondazione Mon Ami Guelord non è rimasta indifferente». Nell’ospedale di Tshangu «diamo priorità alla vita umana, diversamente da altre strutture presenti a Kinshasa, dove anche chi è in fin di vita deve pagare prima di accedere alle cure». Inoltre, «abbiamo creato un programma speciale per aiutare gli anziani, una fascia della popolazione che in Africa viene abbandonata a se stessa. Una fascia debole che spesso non ha alcun aiuto e neppure la pensione. Nel programma sono iscritti vedove, contadini, funzionari dello stato, venditori ambulanti, ecc. Hanno accesso gratuito per le patologie più frequenti in Congo (il diabete, l’ipertensione e la malaria), alla visita cardiologica e all’elettrocardiogramma per prevenire l’ictus». Fra l’altro, evidenzia Biyeye, «il Congo è il secondo paese dell’Africa per tasso di mortalità a causa della malaria. Abbiamo fatto in modo che l’esame sia completamente gratuito per tutti, e forniamo gratuitamente farmaci antimalarici quando è possibile». Ancora, «attraverso il programma per le scuole offriamo una visita medica gratuita a tutti gli studenti e gli orfani prima dell’inizio dell’anno scolastico. Un modo efficace per ridurre la mortalità infantile. Purtroppo, molte malattie non vengono diagnosticate, causando la morte durante l’anno scolastico».

La visita del papa

In questi giorni «tutti i media sono focalizzati sulla visita di papa Francesco a Kinshasa – osserva Biyeye –. Una delle sue priorità è parlare di pace, ma anche incontrare i responsabili delle opere caritative che operano in Congo». Ecco perché «far conoscere questo progetto è un modo per parlare del contributo che possiamo portare noi cittadini legati sia all’Italia che al Congo».

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