Rimini, giochi in tabaccheria: spariti gli anziani, resistono le casalinghe

È un mercato particolare quello dei giochi legali: gratta e vinci, superenalotto, lotto, 10 e lotto. In cui la speranza di vincere e il sogno di diventare ricchi spesso si trasformano in realtà. Ma spesso si trasformano anche in un incubo con tante persone che finiscono per diventare dipendenti dalle ludopatie. Ci sono luoghi dove la fortuna viene ricercata con frequenza: le tabaccherie. Commenta il titolare della tabaccheria Isola del Tesoro, attività in via Lagomaggio: «In questo periodo contrassegnato da covid e guerra in Ucraina abbiamo avuto un calo fisiologico nelle vendite di gratta e vinci. Mentre regge il superenalotto, grazie al jackpot che ha raggiunto i 190 milioni di euro di vincita». Precisa, però, il titolare della tabaccheria del Borgo, in via XX Settembre: «Non credo si riuscirà a tornare al periodo pre-covid. La situazione, infatti, fino a qualche mese fa era critica. Ora pian pianino ci stiamo riprendendo. Una cosa comunque è certa: quegli anziani che prima della pandemia venivano con una certa assiduità e acquistavano principalmente gratta e vinci ora li vediamo molto meno, al contrario di casalinghe e giovani, che continuano a venire con una certa regolarità. Siamo un’attività di quartiere, con clientela fidelizzata, e ci accorgiamo subito dell’andamento del mercato». Fanno notare dalla tabaccheria Pruccoli di via Vespucci: «Col fatto che, causa restrizioni covid, i clienti devono aspettare fuori ed entrare uno alla volta, il prodotto che non ha subìto cali di vendita è stato il gratta e vinci: uno viene, compra e va via. Al contrario di quei giochi, come magari il lotto, che prevedono una certa permanenza in tabaccheria». Ma tra un gratta e vinci che si vende, un lotto o dieci e lotto che, invece, risente delle restrizioni covid, c’è anche chi si lamenta dell’introduzione di certe normative «che hanno fortemente penalizzato il settore delle tabaccherie riminesi». Spiega il titolare dell’Isola del tesoro: «Ci hanno tolto le scommesse, quelle legali sulle partite di calcio, solo per fare un esempio, a favore di centri specializzati dove, invece, è consentito. Ci hanno tolto perfino il totocalcio. E sapete perché? Per combattere la ludopatia, ci hanno spiegato. Fissando una distanza dai luoghi sensibili, tipo scuole o altro. E allora domando: se sono a quattrocento metri dal luogo sensibile, mi vietano la gestione delle scommesse, se sono a cinquecento metri, no? Ma ci rendiamo conto dell’assurdità della norma? E poi le tabaccherie sarebbero luoghi a rischio ludopatia? Ma non solo. Sentite questa – chiosa stizzito il tabaccaio di via Lagomaggio -: all’interno del territorio riminese non è consentito gestire le scommesse in tabaccheria, perché vietato. Ma se sconfino a Gabicce, quindi nelle Marche, lo posso fare, perché lì vige una normativa diversa. Vi sembra giusto? Abbiamo chiesto più volte un incontro al presidente Bonaccini per affrontare la questione, speriamo che prima o poi ci ascolti e ci riceva».