Gentiloni a Faenza: "Alluvione, in arrivo aiuti dall'Europa"
Una risposta di attenzione e di impegno a portare avanti istanze e richieste dei territori alluvionati è giunta ieri da parte del commissario europeo all’economia Paolo Gentiloni, ad un vertice tenutosi a Faenza cui hanno preso parte gli amministratori dei Comuni colpiti, il presidente della Provincia Michele De Pascale, quello della Regione Stefano Bonaccini, oltre alla Camera di Commercio di Ravenna e Ferrara rappresentata da Giorgio Guberti.
Sollecitato dalle autorità locali che chiedono una accelerazione anche a livello continentale sul duplice fronte degli indennizzi a famiglie e imprese e della messa in sicurezza del territorio, Gentiloni ha messo l’accento su due aspetti fondamentali: l’accesso al fondo di solidarietà europeo e l’inclusione di opere di ripristino ambientale tra quelle finanziabili attraverso il meccanismo del Pnrr.
Sul primo punto, il commissario europeo ha affermato che “la richiesta è stata avanzata all’Unione Europea in agosto da parte del governo italiano. Anche la presidente Von der Leyen è attenta alle esigenze manifestate dall’esecutivo nazionale”. Gentiloni ha precisato che nell’istanza di accesso al fondo presentata all’Europa «la stima dei danni ammonta a 8,5 miliardi di euro»: una cifra dunque più vicina ai 9 miliardi cui la Regione ha fatto spesso riferimento anche nelle polemiche che la contrappongono con il governo. È possibile che la prima quota delle risorse venga erogata già entro la fine dell’anno e la seconda nel 2024.
Quanto al Pnrr, l’ex presidente del Consiglio ha sottolineato la necessità di «tenere conto delle procedure tipiche del Piano», specialmente in merito alle tempistiche, che vedono l’anno 2026 come data limite per il completamento dei progetti. Insomma, uno spiraglio ulteriore che rimane aperto, nonostante in precedenza tale ipotesi sia stata derubricata da Palazzo Chigi come difficilmente percorribile. Secondo Michele De Pascale, la visita del commissario europeo dà «ottimismo e vitalità» in prospettiva futura e certifica la «coesione totale» tra istituzioni locali e europee nell’affrontare la difficile partita della ricostruzione. F.D.