"Gaia" della compagnia Erosanteros al Ravenna Festival
Oggi e domani debutta al “Ravenna festival” la nuova produzione di Erosanteros, uno spettacolo multimediale e partecipativo in difesa della terra: “Gaia”, al teatro Alighieri dalle 21.
Protagonista del nuovo lavoro di Davide Sacco e Agata Tomšic č è la terra, potenza divina e forza creatrice, divinità primigenia e origine di ogni forma di vita. Uno spettacolo multimediale in evoluzione, partecipativo e site-specific attraverso il quale la compagnia prosegue nella ricerca vocale-musicale, in questo caso messa in relazione a un raffinato dispositivo video, e nella propria ricerca di un teatro estetico-politico. Davide Sacco cura la regia e il music design di questo spettacolo di impegno ambientale, mentre Agata Tomšic ne firma la drammaturgia ed è in scena con un gruppo di circa venti attori non professionisti, cittadini e attivisti climatici, coinvolti attraverso una chiamata pubblica per partecipare all’allestimento.
“Gaia”, spiegano gli ideatori, «è un tentativo di spingere gli spettatori a correre il rischio e a non restare indifferenti di fronte alla distruzione della nostra unica casa comune: Gaia, la Terra». «Lo spettacolo – continuano – si concentra sul tema fondamentale del cambiamento climatico, non solo trattando questo argomento, ma entrando in relazione con i luoghi in cui viene creato portando in scena non professionisti, attivisti e giovani attori del territorio e adattando la scenografia effimera di nebbia e proiezioni video agli spazi che incontra, per sperimentare nuove buone pratiche che riducono l’impatto ambientale della produzione».
“Gaia” fa parte di un progetto pluriennale di Erosanteros, internazionale e multilingua, “Confini”: «La catastrofe ambientale, l’inquinamento e lo sfruttamento del pianeta Terra da parte dell’uomo, e la futura sopravvivenza di forme di vita su di esso». Citano Esiodo, che nella sua “Teogonia” scrive: «Dunque in principio fu Caos; poi subito | Gea dall’ampio seno, per sempre sicura dimora di tutti | gli immortali…». Gaia come organismo vivente, capace di autoregolarsi in un sistema di equilibri delicato e meraviglioso. E capace di reagire a tutto ciò che minaccia questo equilibrio. «Il termine “apocalisse” – scrive Erosanteros – deriva dal greco, significa “togliere il velo”. L’alluvione che ha messo in ginocchio l’Emilia-Romagna durante le ultime settimane di prove dello spettacolo ha “svelato” forte e chiaro l’urlo disperato di Gaia. Sta a noi decidere se re-agire oppure se continuare a ignorarlo fino alla prossima emergenza. Il nostro spettacolo parla anche di questa ribellione. Ognuno di noi ha il dovere di agire. Questa è la nostra ultima possibilità di fare qualcosa. La nostra ultima possibilità di salvare il mondo così come lo conosciamo. Non abbiamo un pianeta di riserva. Questa non è un’esercitazione».