Bellaria Igea Marina ospita dall’1 al 3 giugno lo Slam dunk festival, un evento ideato in Inghilterra e che vede in scena le migliori band punk (e non solo) del mondo.
Quest’anno è stata scelta la location del Beky Bay.
Per l’occasione abbiamo intervistato Frank Turner, cantautore britannico che si esibirà il 2 giugno all’interno del festival.
Frank Turner si esibirà accompagnato dalla sua band The Sleeping Souls per il Never ending tour of everywhere 2023 e il 6 luglio si esibirà ad Hyde Park, Londra, al fianco di Bruce Springsteen.
Turner, come tutti i più grandi rocker della storia anche lei crede che il rock’n’roll sia la salvezza del mondo?
«Il rock and roll probabilmente non può salvare tutti da sventure tipo Donald Trump, come canto in “I still believe”, ma ha cambiato la mia vita in meglio. Crescendo, diventando adulti, si può pensare che la musica sia diventata noiosa, ma non è così, spesso siamo noi a diventarlo. Dal 2020 ho iniziato a registrare e produrre nuove band ed è la cosa più eccitante che mi sia capitata. Magari il nuovo disco di una grande rock band esce e non ti piacerà, ma una band di 19enni che spacca sa dare un senso a quei tre accordi suonati. Ecco che si crea il fuoco del rock and roll. Non lo troverai in uno stadio dove spendi 100 euro ma probabilmente in un piccolo club o nel bar dietro casa».
Quali consigli sente di dare ai ragazzi che si affacciano adesso nel mondo della musica?
«Un consiglio che posso dare è quello di essere affamato di nuova musica, di ascoltare anche band che magari non conosci, di seguire il cuore e l’istinto fondamentalmente».
C’è qualcosa nella musica, e nel rock and roll in particolare, che ti porta alla parte istintiva, che viene dall’anima piuttosto che dalla testa.
«Vivere di musica di questi tempi è una sfida difficile, puoi essere un musicista da session in studio o un turnista, cosa diversa da quello che faccio io. Non ho mai fatto musica per “viverci” ma perché volevo farlo e per fortuna la gente me lo ha permesso, venendo ai miei concerti e comprando i miei album».
Avremo il piacere di averla a Bellaria Igea Marina il 2 giugno per lo “Slam dunk festival”. In questi giorni purtroppo la nostra terra ha subito ingenti danni per le alluvioni.
«Sono molto felice di suonare allo
Slam dunk festival a Igea. Sullo stesso palco, nel 2019, per me è stato un giorno speciale, perché ero con il leader dei Nofx e avevamo appena inciso un album insieme. Sono davvero felice quindi di tornare in questo posto e anche in Italia che è un Paese in cui avrei voluto suonare di più di quello che ho fatto. Adoro la cultura italiana, i suoi panorami, il cibo, ho passato la mia luna di miele in Sicilia e cerco di tornarci almeno una volta all’anno. Unica cosa, dovrei parlare un po’ di italiano. È davvero una grande cosa avere questo festival in Italia. Ho letto delle alluvioni in Romagna e speriamo di portare un po’ di gioia con la nostra musica».
Lei suonerà al fianco di Bruce Springsteen ad Hyde Park il 6 luglio. È emozionato?
«Di solito non sono mai nervoso per i miei show, è il mio lavoro, ma per questo show con 80.000 persone e prima di Bruce Springsteen, lo sono. Avrò degli incubi prima di fare la mia scaletta per quello show, so già che non lo dimenticherò mai. Se potessi scegliere una canzone da fare in duetto con lui sarebbe
Thunder road, che conosco bene».
Infine una canzone, un film e un libro da consigliarci da portare sull’isola deserta?
«Se dovessi scegliere una sola canzone da portare su un’isola deserta sarebbe
Nervous breakdowndei Black Flag ma dura solo 2 minuti e 10 secondi, quindi sceglierei
Bat out of helldi Meatloaf che dura 9 minuti e che amo, anche se è difficile scegliere solo una canzone. Un film mi porterei
L’ultimo valzer di Martin Scorsese, il film sul concerto finale di The Band, e in quanto al libro mi porterei
Cultural amnesia di Clive James che ho già letto due volte e che rileggerò preso».
* Ha collaborato Lorenzo Semprini