Forlì. Scuola e sport, paure e richieste dei giovani alluvionati

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Si è concluso al Parco Urbano il viaggio di Radioimmaginaria, la webradio diretta e condotta da adolescenti dagli 11 ai 17 anni, che ogni anno predispone una redazione viaggiante a bordo dell’ApeRadio, un’Ape Piaggio impegnata a dare voce ai giovani su temi specifici. Questa volta, dopo aver raccolto impressioni, storie ma anche idee, sogni e progetti di migliaia di ragazzi che qualche mese fa hanno vissuto il dramma dell’alluvione, gli adolescenti hanno “interrogato” il presidente della Regione Stefano Bonaccini con domande messe nero su bianco su apposita lavagna bianca, così che tutto non venga dimenticato. «Ho avuto paura, cosa si sta facendo per metterci al sicuro e dormire tranquilli»? chiede Matilde, 12 anni del quartiere Romiti. «Intanto dobbiamo riconoscere tutti il cambiamento climatico e abbiamo il dovere di dirci che bisogna inquinare meno, consumare meno suolo e affidarci ad esperti – dice subito il presidente della Regione –. Detto questo sono previsti interventi anche per pulire di più e meglio i fiumi. Oltre alle risorse che ci hanno detto arriveranno, la giunta regionale proverà a stanziare 90 milioni di euro. Non è semplice, abbiamo bisogno di fare presto e chiudere cantieri entro l’inverno affinché una sola pioggia non sia devastante per questo territorio». Il dramma del maggio scorso ha provocato oltre mille frane in Emilia Romagna, tante nell’entroterra Forlivese. Come Jennifer, di Riolo Terme ancora fuori casa a seguito dell’alluvione, anche qui ci sono studenti che faticano a raggiungere le scuole che inizieranno il prossimo 15 settembre. «Qui è un po’ complicato raggiungere la scuola e frequento l’ultimo anno delle superiori, come posso non perdere l’anno scolastico?» si chiede la ragazza. «I sindaci hanno gettato il cuore oltre l’ostacolo e hanno iniziato a lavorare sin da subito – risponde Bonaccini –. I danni sono tanti, con le risorse che arriveranno cercheremo di ripristinare la viabilità a seconda delle priorità consegnate al generale Figliuolo. Cercheremo, comunque, di intervenire anche sul ripristino della viabilità che crea danni indiretti. Lo abbiamo fatto stanziando metà delle donazioni che la Regione ha ricevuto per destinare fino a 5mila euro per le macchine alluvionate rottamate, replicheremo la formula dei bus gratuiti e laddove non riusciremo proveremo a ripagare in solido con soluzioni alternative». I ragazzi lanciano l’idea della “navetta del fango” che possa raccogliere gli studenti dei piccoli comuni impossibilitati a raggiungere le scuole. «Non c’è nulla di impossibile, si può provare ad organizzarla compatibilmente con le risorse» li rassicura Bonaccini. E poi lo sport, anche quello per i disabili. «A Rocca San Casciano una frana ha colpito il campo da calcio, servono risorse per rifare l’impianto di irrigazione. Come facciamo che la stagione sta per iniziare è quello è l’unico impianto che fa anche da punto di aggregazione?» domanda Alberto. Ma anche Anna di Godo di Russi, giocatrice di baseball, è preoccupata per la stagione e i danni che ha subito l’impianto a seguito dell’alluvione: «Presidente ci aiuta a sistemarlo e viene a fare il primo lancio?». «Accetto volentieri – risponde il governatore –. Ragazzi, ci proveremo a sistemare gli impianti sportivi. Lo scorso anno abbiamo stanziato diverse risorse con le quali abbiamo finanziato un progetto per ogni Comune. Sì, lo faremo con i fondi sviluppo e coesione che auspichiamo arrivino di nuovo. In questi paesi lo sport, oltre a fare bene, crea luoghi di aggregazione fondamentali. È come inaugurare una chiesa o un municipio». Tra i più giovani ci si interroga anche su che fine faranno le scuole musicali alluvionate, come quella di Faenza. «Con le donazioni del concerto di Reggio Emilia e alcune risorse del ministero della cultura, proveremo a farla ripartire – conclude Bonaccini –. Il Comune di Faenza ha candidato questo progetto, Forlì l’archivio di via Asiago».

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