Forlì, palestra al freddo e senza docce calde

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Dopo l’allarme lanciato dalle associazioni sportive del territorio forlivese, il Comune fa un passo indietro e già da ieri pomeriggio all’interno degli impianti sportivi comunali è possibile usufruire del servizio spogliatoio con doccia calda anche per le sedute di allenamento. «Quello che stiamo attraversando è un momento di grande difficoltà dal punto di vista dei costi energetici - spiega l’assessore allo sport, Daniele Mezzacapo -. Per legge siamo obbligati ad abbassare la temperatura di palestre e spogliatoi a 17°, adeguandoci, nostro malgrado, a disposizioni normative nazionali resesi necessarie a fronte dei sensibili rincari sulle tariffe di luce e gas. Per quanto concerne le docce, ci scusiamo per la comunicazione inviata nei giorni scorsi ai gestori delle strutture e alle società sportive che riportava indicazioni diverse. A partire da questo pomeriggio (ieri, ndr) negli impianti sportivi comunali l’acqua calda sarà attiva sia per le sessioni di allenamento, che durante le competizioni ufficiali». Una decisione, quest’ultima, che aveva sollevato la perplessità dei genitori, specie dei bambini più piccoli, che frequentano i diversi corsi sportivi presenti in città.

«Capisco le lamentele, ma la situazione è difficile per tutti e c’è necessità di razionalizzare i consumi per evitare che le bollette schizzino ulteriormente alle stelle - afferma Catia Gambadori, presidente di Aics Forlì -. Anche all’interno della piscina comunale si sta vivendo un dramma: nonostante i provvedimenti già presi e messi in atto, si stima un costo delle utenze annuale che passa dai 200mila euro del 2021 a 1.2 milioni di euro. Non è una situazione sostenibile se non arrivano aiuti».

«Sicuramente per le amministrazioni non è facile prendere decisioni, ma non avere acqua calda nelle docce (su questo aspetto è stato fatto un passo indietro, ndr) o abbassare drasticamente il riscaldamento delle palestre mi sembra esagerato visto che si va incontro a una stagione dove le temperature si fanno più rigide - fa eco Davide Ceccaroni presidente della Uisp Forlì-Cesena -. Abbassare di un grado o due, invece, le temperature può andare bene per quelle discipline che richiedono una motricità medio-alta ma per le discipline olistiche, ad esempio, è freddo. Tra gli utenti ci sono anche anziani che vengono in palestra la mattina, alcuni ci hanno comunicato che a queste condizioni probabilmente non proseguiranno. Il che significa, se non cambiano le cose, che potremmo imbatterci in un calo sostanziale delle iscrizioni tra dicembre, gennaio e febbraio. Ribadisco, prendere decisioni non è mai facile ma, forse, si poteva ragionare diversamente e provare a ripensare gli orari come è stato fatto con la piscina o, come accaduto a Cesena, aumentare le tariffe di 1 o 1.50 euro».

Ad ogni modo, il mondo sportivo, dopo gli anni complicati della pandemia che ha imposto chiusure e restrizioni, oggi si trova a dover affrontare nuove complicazioni. «Stiamo vivendo momenti di grande sacrificio - conclude Mezzacapo - e anche il nostro Comune è chiamato a scelte e atteggiamenti di grande rigore ma la priorità resta la salute dei nostri ragazzi e quella delle persone più fragili e in difficoltà. L’auspicio, in ogni caso, è che si determinino il prima possibile condizioni per uscire da questa situazione di emergenza e ritornare al livello ordinario. Nei mesi scorsi la necessità di contenere i costi energetici negli impianti è stata posta anche all’attenzione del direttivo della Consulta dello sport che ha mostrato consapevolezza del momento di sacrificio. Affronteremo nuovamente questo argomento durante la seduta di domani sera, a cui prenderanno parte anche i nostri tecnici».

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