Se si pensa alla sigla Fmi, Forlì mobilità integrata, vengono subito in mente permessi sosta, Ztl, parcheggi, ma sarebbe riduttivo e limitativo dell’attività della società, che da fine novembre ha un nuovo presidente. Vincenzo Bongiorno, 43 anni, consulente assicurativo, già segretario di Confedilizia Forlì-Cesena, consigliere comunale a Forlì dal 1999 al 2014. Dietro Fmi ci sono progettazioni, comunità energetiche, videosorveglianza, bike sharing e tanto altro.
Un bilancio dopo poco più di due mesi?
«Positivo, Fmi è una società fiore all’occhiello per l’Amministrazione di Forlì, parliamo di una realtà con 35 dipendenti, snella, soprattutto rispetto alle tantissime funzioni che segue: l’acronimo Fmi sarebbe giusto esplicitarlo in Forlì multiservizi integrati perché ci occupiamo sì di sosta in centro storico, Ztl e strisce blu, tutto il comparto della mobilità sostenibile, quindi ciclabili, bike sharing, bike to work, ma anche di trasporto scolastico per quei plessi nel forese che non riescono ad essere adeguatamente serviti dal trasporto pubblico locale per ragioni logistiche: noi facciamo un piano della situazione, poi si fa una gara pubblica per permettere l’affidamento alla società del trasporto privato. Successivamente svolgiamo il controllo sul servizio erogato. Tutto questo lo facciamo non solo per le frazioni forlivesi, ma anche per diversi comuni come Forlimpopoli, Santa Sofia, Predappio e Bertinoro. Parliamo di un numero di 940 studenti trasportati, 400 per Forlì, 540 divisi tra gli altri comuni. In Fmi ho trovato dipendenti motivati affezionati al lavoro, che ci tengono a fare bella figura e a far ben figurare i comuni per cui lavorano. Abbiamo un ottimo personale in ogni settore, dal tecnico all’amministrativo, tutti coordinati dal direttore generale Claudio Maltoni. Offriamo ai cittadini anche un notevole servizio di front office dal lunedì al sabato nello sportello di via Lombardini, 2. Grazie alla preparazione dei nostri tecnici, inoltre, ci vengono affidate progettazioni importanti come il primo e secondo lotto del collegamento veloce Forlì-Cesena, oltre a piste ciclabili e nuovi parcheggi».
Pochi sanno dell’impegno in campo energetico
«Fmi è la società che è in prima linea nel seguire la partita decisiva delle comunità energetiche. Qui lavoriamo per Forlì e altri comuni del territorio del circondario. È una bella sfida per il futuro: perché si parla di risparmio, ma se si chiamano comunità energetiche è perché tutti dobbiamo fare un passo in avanti, ci vuole la disponibilità a giocarla in una visione comunitaria. E in campo energetico ci occupiamo anche di aiuto all’efficientamento degli edifici con progetti come Top condomini».
Il ruolo di Fmi nella videosorveglianza?
«Parliamo di Smart city, videosorveglianza e targa system, con la lettura delle targhe per verificare assicurazioni, monitorare accessi e sicurezza, anche in questo caso sia per Forlì, ma anche altri Comuni, ad esempio Dovadola».
Nella mobilità più classica come è la situazione?
«Noi siamo una società di carattere tecnico, il decisore politico è la giunta comunale e noi lavoriamo in gran parte con l’assessorato alla Mobilità e all’ambiente, quindi con l’assessore Giuseppe Petetta con il quale c’è un dialogo continuo, confronto e collaborazione. Al servizio del centro storico abbiamo circa 4.800 stalli blu, e dobbiamo rispondere con questa dotazione a tre categorie principali, che sono i residenti (circa 13.500), i lavoratori che devono stare in centro sei-sette-otto ore e gli avventori dei negozi. Il fatto che ci siano strisce blu con tariffe differenziate è proprio per tentare di dare un’organizzazione razionale a un numero di posti limitati per rispondere a tante esigenze, in modo che ciascuna di queste categorie possa trovare la sua collocazione migliore per la sosta. Le nostre rilevazioni ci dicono che per ora i parcheggi sono, tutto sommato, un numero sufficiente. Altra funzione delle strisce blu è tentare di disincentivare l’utilizzo dell’automobile privata. L’Europa ci chiede di incrementare la cosiddetta mobilità sostenibile: Forlì è una città che si presta ad essere percorsa in bici. Alla giunta Zattini va dato merito di aver notevolmente incrementato le piste ciclabili, basti pensare che nel 2019, ad inizio mandato, erano quasi 100 i chilometri di piste ciclabili in città, e oggi siamo saliti a 130 km e altre si stanno realizzando».
Per incentivare l’uso di mezzi alternativi alle auto, quali iniziative avete messo in campo?
«Per il bike sharing abbiamo idea di attuare un’operazione di restyling anche a livello estetico delle 12 stazioni dove si trovano 140 bici. Nel 2022 si sono registrati 7mila prelievi di biciclette. E poi c’è il progetto della ciclovia da Ronco Lido a Ridracoli. A noi è stato chiesto di fare lo studio di fattibilità. Poi, magari, in futuro si potrebbe realizzare la ciclovia da Forlì a Cervia, collegando così mare e montagna».
Le prime proposte per il futuro?
«La prima è rilanciare gli stalli rosa per le mamme incinta dal settimo mese sia per le famiglie con figli fino a 1 anno di età: già tuttora hanno un permesso gratuito, ma gli stalli saranno proprio dei posti riservati. Altra cosa a cui tengo molto, dotare alcuni mezzi del bike sharing di seggiolini per permettere la mobilità anche a chi ha bambini piccoli».
C’è anche un progetto che mette Forlì nel futuro per quanto riguarda l’efficientamento energetico nelle scuole
«Fmi segue la partita di tre plessi scolastici: la “Dante Alighieri”, la “Rodari” e l’asilo “L’aquilone”: ci sono stati lavori che hanno fatto migliorare la classe energetica delle scuole, poi con un software gestito da Fmi in ogni aula si può verificare quanti gradi ci sono, si può programmare l’erogazione del caldo in base alle indicazioni del Comune, così da ridurre il consumo di energia». Se si considera che, oltre a tutto questo, Fmi gestisce anche i bagni pubblici cittadini (parcheggio Manzoni, piazza Cavour e parcheggio Guido da Montefeltro), si capisce come Fmi veramente sia già una società di multiservizi, in cui la mobilità è una parte importante ma non unica.