Forlì. Biglietti bus, il Comune copre l'aumento

Dal 1° settembre il biglietto dell’autobus costerà di più, ma il Comune con una spesa di 265.950 euro coprirà l’aumento dei prezzi dei titoli di viaggio. Insomma, Start Romagna, gestore del trasporto pubblico locale su scala romagnola, ha adeguato le tariffe: una manovra che tiene conto dell’andamento dell’inflazione, l’ultimo aggiornamento risale al 2014, che ha come effetto immediato un aumento del prezzo del biglietto del bus. Secondo le nuove tariffe di riferimento per il bacino di Forlì-Cesena, nelle zone urbane la “corsa semplice” passerà da 1.30 a 1.50 euro (tariffa già in vigore a Rimini e in tutta la Regione ndr), il biglietto giornaliero “dayticket” da 3 a 3.60 euro, il carnet da 10 corse da 12 a 14 euro, l’abbonamento mensile da 28 a 32 euro, l’abbonamento studenti under 26 da 235 a 240 euro. Viene inoltre soppresso il titolo bimestrale “jobticket” mentre resta invariata la tariffa di riferimento dell’abbonamento annuale, pari a 256 euro. A fronte degli aumenti, nell’ambito del tavolo tecnico tra l’Agenzia della mobilità (Amr) e Start Romagna, su richiesta dei Comuni di Forlì e di Cesena, il gestore ha deciso di accompagnare l’avvio della manovra estendendo la validità del biglietto urbano da 60 a 75 minuti fino al 31 dicembre e di innalzare a 65 anni (da 60) l’età minima per accedere agli abbonamenti Senior. Il Comune di Forlì ha però deciso di mantenere invariate le tariffe assorbendo i rincari con fondi delle casse comunali per un importo di 265. 950 euro, definito sulla base delle stime di vendita del 2022. In sostanza, sarà l’Amministrazione a farsi carico dell’aumento della tariffa di riferimento definita da Start Romagna (pari a 20 centesimi per ogni biglietto venduto), nonché dei costi legati dalla soppressione del titolo “Bimestrale job”, garantendo così ai lavoratori tariffe pressoché invariate al pari di altre categorie, quali universitari e senior.
«In altri termini - spiega l’assessore alla mobilità, Giuseppe Petetta -, coloro che decideranno di acquistare, ad esempio, un biglietto di “corsa semplice” in tabaccheria lo continueranno a pagare 1.30 euro». In un’ottica di semplificazione saranno uniformate le tariffe degli abbonamenti senior, universitari e job, sia mensili che annuali, e passeranno da 5 a 3 le fasce Isee degli abbonamenti under 26, estendendo alle soglia fino a 15mila euro e fino a 30mila le tariffe in precedenza applicate rispettivamente fino a 10mila e fino a 20mila euro, con maggiori agevolazioni per alcune fasce di utenti.
«Il trasporto pubblico locale viene utilizzato da tutti i tipi di utenti, anche da chi recentemente ha avuto problematiche legate all’alluvione e questa misura potrebbe agevolare anche chi una macchina l’ha persa - conclude Petetta -. L’intento, comunque, è quello di sostenere sempre di più la mobilità sostenibile, migliorando i servizi ma soprattutto le condizioni ambientali. Farci carico della spesa significa incentivare all’utilizzo dei mezzi pubblici in piena coerenza con le politiche e con gli obiettivi del Piano urbano della mobilità sostenibile».