In prima linea dai giorni successivi all’arrivo dei primi profughi, medici e infermieri dell’associazione “Salute e Solidarietà” sono impegnati nell’aiuto dal punto di vista sanitario alle persone arrivate. Due le direttrici seguite: la prima, dare assistenza sanitaria alle persone che arrivavano, la seconda, fare giungere direttamente in Ucraina farmaci selezionati e alimenti per l’infanzia. «Già nelle primissime settimane di guerra, famiglie ucraine, quasi sempre donne con bambini, sono arrivate nel nostro territorio, autonomamente – spiegano dall’associazione –. Persone ospitate da parenti e amici ucraini che già vivono e lavorano qui, oppure giunti con mezzi di fortuna, in grave difficoltà nel trovare alloggio, con bisogni di prima necessità. Da subito avevamo preso contatti col Comune di Forlì e il Distretto di Forlì/Ausl ed eravamo stati inseriti nel gruppo locale di coordinamento. In questa prima fase abbiamo assicurato una assistenza sanitaria ai profughi con problemi di salute, ma anche uno screening del loro stato di salute, l’esecuzione di tamponi antigenici e, inoltre, fornito informazioni su servizi in genere e sulle modalità di regolarizzazione della propria condizione in base alle normative presenti».
Dal 21 marzo lo scenario è modificato. L’Ausl della Romagna ha aperto per ogni città capoluogo un punto unico di accesso, per Forlì il Drive Through al Palafiera, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13. In quella sede, concentrati in un unico accesso, vengono eseguiti il tampone antigenico per il Covid 19, applicata la Mantoux per la diagnosi della Tbc e rilasciata la tessera Stp che dà diritto ad avere farmaci e prestazioni specialistiche in urgenza o non differibili.
L’appoggio
I profughi che necessitano di assistenza sanitaria per problemi di salute sia acuti che cronici possono poi rivolgersi agli “ambulatori migranti” presenti in Romagna. L’ambulatorio gestito da “Salute e Solidarietà Odv”, alla Caritas, in via dei Mille, 28, è l’ambulatorio di riferimento per i profughi ucraini che hanno trovato accoglienza nei comprensori di Forlì e Cesena, essendo a Cesena non ancora presente al momento un ambulatorio analogo. Di conseguenza l’ambulatorio ha ampliato la sua attività ed è aperto nei giorni di lunedì-mercoledì-venerdì dalle 16 alle 19. «In ambulatorio la persona è accolta da un operatore Caritas che fornisce informazioni sui servizi. Se necessario viene attivato un mediatore linguistico e culturale – riprende l’associazione –. Ci avvaliamo, inoltre, della collaborazione di una collega ucraina profuga. Il medico e l’infermiere presenti in ambulatorio eseguono visite mediche, consegnano farmaci o li prescrivono in una ricetta, con la quale si ritirano i farmaci gratuitamente in una farmacia. Se necessario, vengono consegnati o prescritti latte in polvere del primo anno di vita, integratori e alimenti per bambini. È garantita la presenza di un pediatra. Quando la situazione clinica lo richiede, si è in grado di dare un appuntamento con uno medico specialista e di eseguire esami. È possibile, inoltre, accedere a colloqui psicologici, tramite appuntamento. Continuano inoltre, da parte nostra, l’acquisto e la raccolta di farmaci di prima necessità e alimenti per l’infanzia attraverso la sottoscrizione lanciata nelle scorse settimane (www.salesol.org). Grazie alla generosità di tanti, che ringraziamo per le loro donazioni, è già arrivata in Ucraina una importante prima spedizione di farmaci espressamente richiesti, utili in uno scenario di guerra (antibiotici, antidolorifici, insulina, cardiologici, diuretici, antiemorragici, soluzioni reidratanti), presidi medico-chirurgici e, inoltre, latte in polvere e omogenizzati per i bambini. Altre spedizioni seguiranno nei prossimi giorni. Chiunque voglia contribuire può farlo con una donazione a “Salute e Solidarietà”, Iban: IT 39 B 0854213200000000285513, causale “Emergenza in Ucraina”».