Festival del mondo antico a Rimini la XXV edizione

È una delle manifestazioni più longeve d’Italia. Venticinque anni. Venticinque edizioni del Festival del Mondo antico, che torna per far viaggiare il pubblico tra passato e presente, rivelare nuove scoperte archeologiche, nuove teorie, tracciare inediti sentieri culturali e nessi strettissimi con la contemporaneità.

Dal 23 giugno al 21 luglio, un mese ricco di iniziative dedicate al tema “La memoria del tempo”. Un tema che assume molteplici prospettive: quella della missione storica del Festival, fin dalla sua origine dedicato al ricordo come atto di conoscenza, e quella della capacità dell’uomo di conservare traccia del passato per comprendere, costruire e fronteggiare il proprio tempo.

Sette gli incontri con studiosi, storici, docenti universitari, sociologi, scrittori, giornalisti in luoghi suggestivi come l’arena Francesca da Rimini e il Lapidario romano all’interno del Museo della Città. Tra i relatori più noti e di prestigio Giovanni Brizzi, storico del mondo antico e contemporaneo, Giorgio Ieranò, Marcello Flores, Michela Ponzani. Ci saranno anche Massimiliano Bucchi, Alessandro Vanoli e i giornalisti Fabio Isman e Francesca Schianchi.

Quattro gli eventi che coinvolgeranno anche località limitrofe: il Museo del territorio “Luigi Ghirotti” a Riccione, il teatro Titano di San Marino, il Museo della Regina e il Parco delle Navi di Cattolica. Non mancheranno le presentazioni di libri, curate dalla società editrice Il Mulino, laboratori didattici per i bambini e visite guidate. Il 13 e il 20 luglio il Festival sarà anche musica con il concerto di musica classica dei “The happy strings”.

«Venticinque edizioni sono un bellissimo traguardo che voglio dedicare all’ideatore del Festival, Marcello Di Bella a poco più di un anno dalla sua scomparsa. – sottolinea in conferenza stampa il sindaco Sadegholvaad – Questa è una manifestazione, caratterizzata da una modalità diffusa, che testimonia quanto Rimini sempre di più si apra oltre la sua fascia costiera per coinvolgere tutti i Comuni dell’entroterra con la sua storia, da quella più antica a quella più moderna. Proprio in virtù di questo è ancora più significativa la sua candidatura a Capitale della Cultura 2026».

Leit motiv di questa edizione: la memoria: «Sarà l’occasione per riflettere sull’identità stessa del festival – spiega il direttore dei Musei di Rimini, Giovanni Sassu – e per aiutare a ricordare. Esplorare il ricordo come manifestazione dell’esperienza». Ecco allora che si spazierà dalla riflessione sulla tradizione orale diffusa nel passato, al valore delle testimonianze nel giornalismo contemporaneo, dalla memoria del mare e delle stagioni all’arte trafugata dai nazisti. In primo piano anche l’archeologia con i risultati dei nuovi scavi al Ponte di Tiberio.

«Il Festival del Mondo Antico è memoria esso stesso – aggiunge lo studioso Giovanni Brizzi – anche per i luoghi che abita. Il lapidario del Museo ad esempio è una vera e propria Spoon River. Rimini inoltre è stata per lungo tempo un importante limes, la porta d’Europa. Un crocevia fisico e geografico, ma soprattutto culturale e antropologico».

Epoca romana, ma anche Medioevo, età moderna e Novecento. Un percorso storico costellato di personalità affascinanti, si pensi a Cagliostro di cui parlerà Pasquale Palmieri e «a grandi figure come Annibale e Giulio Cesare, leader di ieri e di oggi – aggiunge Antonella Sambri della Società editrice Il Mulino – che si potranno conoscere ancora meglio grazie all’incontro con Brizzi, Gianfranco Di Pietro e Andrea Lipparini».

Memorie anche parlanti, come quelle delle colonie estive dei primi del ’900 che verranno rievocate da Stefano Pivato.

Info: antico.comune.rimini.it

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