Faenza, 'O fiore mio hub riparte dal "lievito della rinascita"

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Davide Fiorentini riparte dal lievito, anche quello era stato spazzato via dall’alluvione. «Quello che è successo a maggio ci ha tagliato le gambe ma non ci ha abbattuti» dice con un sorriso paziente il titolare della pizzeria ‘O fiore mio e dell’hub che aveva sede in via Ponte Romano e che le acque vorticose del Lamone hanno travolto alla seconda alluvione. «Abbiamo dovuto buttare attrezzature per centinaia di migliaia di euro – spiega Fiorentini –, ma la struttura, nella quale siamo in affitto, è in piedi e potrebbe essere ristrutturata. Almeno è quello che vorremmo fare, e il progetto lo abbiamo già sottoposto in questi giorni al Comune, per continuare il nostro progetto che, mi sono accorto dopo quanto successo, a tante persone stava a cuore».

Il lievito della rinascita

Oltre a quintali di prodotto, materie prime, forni, celle frigorifere, arredi e magazzino, il fango di maggio si era infatti portato via persino il lievito madre che ‘O fiore mio hub (pluripremiato dalle guide di settore) fin dai suoi esordi aveva utilizzato per la pizza al taglio, il pane, i lievitati. Martedì sera insieme al fornitore storico di farine, il Molino Paolo Mariani e al maestro di tutti i panificatori Giuliano Pediconi, nonché dei “vicini” vignaioli Rita Babini e Claudio Ancarani, scampati all’alluvione ma con i vigneti abbattuti dalla tromba d’aria più recente, è stato compiuto un passo più che simbolico per la ripartenza. «Abbiamo chiamato a raccolta le persone che hanno voluto sostenerci, o che lo vorranno fare, per raccontare come si avvia un lievito madre, come simbolo di ripartenza» spiega Davide. E mentre tutti se ne sono tornati a casa con un vasetto di fermenti da accudire, dopo aver gustato diversi impasti di pizza e farciture nello stile ‘O fiore mio, è partita la fase di ripartenza vera e propria.

Il progetto in campo

La dead line sarà il 31 agosto prossimo. «Se il Comune ha già detto che il nostro progetto è fattibile, ci manca ancora l’ok della proprietà – spiega Fiorentini –. A quella data sapremo se, come speriamo, possiamo rimettere mano all’hub e ripartire nello stesso posto ma con una formula nuova e ancora più bella, oppure dover pensare di approdare altrove». Il progetto che Fiorentini ha in mente è quello di ristrutturare l’ex officina di via Ponte Romano in fregio all’argine del Lamone, diventata hub 4 anni fa, moltiplicando gli spazi, sopraelevandone una parte. «Abbiamo altezze considerevoli e abbiamo visto che essere in alto avrebbe cambiato molte cose... – spiega – Così abbiamo chiesto se esistono vincoli che impediscano di soppalcare un piano superiore sul quale mettere laboratorio e magazzino, per poi ampliare gli spazi di accoglienza al piano terra passando dai 25 attuali anche a 80/100 posti. Si tratterebbe di aumentare parecchio la superficie commerciale e anche per questo il Comune ci ha rassicurati che ostacoli non ve ne sono, se non i tempi burocratici che purtroppo nemmeno di fronte a un’alluvione sono migliorati, e quindi si parlerebbe comunque di ripartire con l’anno nuovo. Purtroppo a tre mesi dall’alluvione ancora non sappiamo come muoverci per chiedere fondi e ristori e persino sulla cassa integrazione non ci sono aggiornamenti, mentre la scadenza ricade in questo mese. Per ogni imprenditore è davvero dura non poter pianificare il futuro imminente per poter ripartire, anche se la buona volontà c’è». Questa soluzione consentirebbe di assorbire anche tante persone che chiedono di potersi sedere alla pizzeria “madre” sotto le Mura, che oggi ha solo una cinquantina di posti in inverno. «Lì mi piacerebbe poi avviare uno spazio per ragionare sul gluten free», dice Davide. Intanto, continua la raccolta fondi spontanea su sulla piattaforma Gofundme dove Davide ha raccolto finora circa 30mila euro, mentre moltiplica la sua presenza in molte iniziative di beneficenza. La prossima sarà, con altri operatori faentini danneggiati dall’alluvione, il 26 agosto in zona Rione Verde .


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