Errani: "Fondamentale il Commissario, Bonaccini la persona giusta"

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Nei giorni del confronto con il governo e del disincanto per la mancata risposta alle istanze degli amministratori locali arriva la riflessione e il monito di Vasco Errani ex senatore, ex presidente della Regione, già commissario straordinario di governo alla ricostruzione delle aree colpite dal terremoto del Centro Italia tra il 2016 e il 2017. Errani condivide la preoccupazione dei sindaci impegnati nel rappresentare i cittadini e i problemi delle loro città e ritiene un errore da parte del governo non assumere decisioni. «Se si pensasse di avere un atteggiamento politicista nei confronti dell’emergenza sarebbe un errore serio. Va da sé, come è successo in Veneto e in Lombardia che il commissario sia il presidente della Regione, Bonaccini è persona seria di qualità e competente, è già commissario dell’emergenza non riesco a capire quale sia la ragione per cui siamo ancora qui a discutere di questa cosa, che si lega alla definizione e alla ricerca di risorse che assicurino la possibilità di fare interventi, siamo già lunghi per una risposta efficace, giusta ed equa».

I tempi

Preoccupato, guarda all’immane lavoro da compiere per guarire le ferite provocate dall’alluvione e alla necessità di non perdere altro tempo per avviare le procedure d’urgenza. «Dobbiamo evitare di allungare i tempi ed è indispensabile avere le risorse e non mi riferisco ai decreti, serve un meccanismo che assicuri gli indennizzi ai privati, alle imprese, al mondo dell’agricoltura, insomma avere le procedure e gli strumenti per operare. La funzione del commissario in questo è fondamentale. Il problema non è politico, ma legato al rapporto tra istituzioni locali e governo che deve dare gli strumenti per affrontare i problemi di questa terra e del Paese. Ci deve essere una relazione istituzionale che salta le strumentalizzazioni politiche e dà le risposte».

Il futuro

Oltre i giorni dell’emergenza c’è la ricostruzione e le strategie per mettere in sicurezza il territorio, Errani guarda il cambiamento climatico, ma chiede anche concretezza nelle scelte future. «Bisogna studiare e costruire strategie adeguate mettendo al centro qualità ambientale e sicurezza. Questa terra, i cittadini, le istituzioni e le imprese sapranno dimostrare il proprio valore, non bisogna mettere ostacoli ma accompagnarli, dare gli strumenti per essere efficaci. Il futuro di questa terra è il futuro dell’Italia, bisogna volerle bene». E ancora: «Il post terremoto dell’Emilia ha dimostrato che il sistema istituzionale ha funzionato in modo trasparente, rigoroso ed efficace, ha costruito una strategia sulla base della capacità di leggere il territorio e questo va fatto anche oggi. Abbiamo una rete istituzionale forte, il consenso nelle forze sociali ed economiche è il vero valore del territorio».

Le polemiche

Non sono mancate le polemiche, i primi attriti tra amministratori locali ed esponenti del governo e parlamentari, dinamica che è destinata a crescere se prevarranno logiche di appartenenza. «Quando c’è un’emergenza che ha interrotto la produzione agricoltura e ricoperto di fango un intero territorio, scegliere il terreno della polemica e del gioco politico è sempre un errore, ci sarà il tempo, adesso bisogna rimboccarsi le maniche e rispondere ai cittadini: chi fa altro sceglie una strada non utile prima tutti ai cittadini e agli interessi della comunità. L’utilità politica è un errore che restituisce una rappresentazione della politica sbagliata».

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