Endometriosi, 4000 firme a Bonaccini per petizione popolare
“Si tratta di una iniziativa nata dal basso, attraverso la quale i cittadini stessi possono stimolare le istituzioni a prendere coscienza di questo tema- sottolinea la portavoce e promotrice della petizione, Sara Beltrami-. Nell’incontro di oggi abbiamo richiesto un impegno concreto su tre punti: sensibilizzazione sul territorio regionale nel mese dedicato alla consapevolezza sull’endometriosi, rafforzamento della rete regionale diagnostico-terapeutica e formazione degli operatori sanitari, gratuità delle terapie ormonali essenziali”. L’Emilia-Romagna è stata tra le prime Regioni in Italia a introdurre Percorsi diagnostico-terapeutici-assistenziali (Pdta) standardizzati e a istituire la Rete clinica regionale dei Centri per le pazienti affette da endometriosi, per garantire la presa in carico precoce, la prevenzione delle complicanze e la gestione multidisciplinare della patologia. Per fare il punto sul tema e in particolare sulle strategie di cura, la Regione organizza un convegno “Pdta per la presa in carico della paziente affetta da endometriosi” sabato 11 giugno a Bologna (Sala Auditorium, viale Aldo Moro 18) con la partecipazione della vicepresidente Schlein.
I numeri dell’endometriosi.Nel 2021 la prevalenza globale dell’endometriosi in Italia è stimata dal ministero della Salute in circa 3 milioni di donne in età riproduttiva; in Emilia-Romagna la percentuale delle persone di sesso femminile residenti, in età compresa tra i 18 e i 50 anni, affette da endometriosi conclamata è intorno al 25% (150.000 circa). La Comunità europea ha stimato che la cronicità dell’endometriosi comporta una spesa sociale annuale di 30 miliardi di euro in Europa, di cui il 75% è attribuibile a congedi malattia; per l’Italia, secondo la stessa fonte, i costi ammontano complessivamente a 6 miliardi, di cui 33 milioni di euro per giornate lavorative perse, 126 milioni per le cure farmacologiche e 54 milioni per il trattamento chirurgico.