Dopo 38 anni chiude Space, storico negozio del centro di Rimini

Archivio

“Space”, storico negozio di abbigliamento del centro di Rimini, chiude per sempre i battenti dopo 38 anni.
«È stata un’istituzione per via Sigismondo - spiega la titolare Marinella Cavalli - perché, oltre all’attività commerciale, ha sempre rappresentato anche un punto di aggregazione e socialità».
Ma si sa, tutto cambia, e la bottega abbasserà l’ultima volta le serrande alle ore 18 del 30 settembre, concludendo in gloria con un aperitivo musicale che manderà in archivio una pagina della storia del commercio sia di vicinato sia di rinforzo al turismo.

Secondo tempo


La professionalità della famiglia al timone dello “Space abbigliamento” è rimasta in orbita per 38 anni ma ora è arrivato il momento «del meritato riposo» per la 61enne Marinella Cavalli e il marito 63enne Pierluigi Ugolini, detto “Pier”, che sperano di passare il prossimo Natale sotto il sole di qualche paese mai visitato. Il negozio di via Sigismondo, aperto nel 2001, è l’ultimo tassello di una triade di cui Cavalli ripercorre a ritroso la storia. «Abbiamo fondato e gestito ben tre attività nel cuore di Rimini, dove il nostro investimento è sempre stato massimo, nonostante fossimo riccionesi».
Ad accomunare la terna il nome “Space” che suonava bene e restava in mente con facilità. Il primo passo è stata la jeanseria che sorgeva in via Cairoli 43, dove è subentrato “Yume Ramen”, e che venne inaugurato nel 1985 per poi chiudere nel 2018, mentre il secondo gioellino debuttò in 40 metri quadrati del corso d’Augusto nel 2014 restando aperto sino al 2018.

Archimede dello shopping


Una lunga storia dove non sono mancati i colpi di scena. Il più clamoroso, che suscita una grande eco, si registra nel 2011, quando assieme a 400 commercianti del centro storico la famiglia Ugolini crea il comitato “Vitalcentro riminese” lanciando poi il 23 agosto del 2012, dalle 19 alla mezzanotte, “Happy shopping night”. Una festa in grande dove i negozianti del centro scendono in una piazza Cavour ricoperta di moquette ad esporre i loro prodotti a prezzi promozionali, con tanto di musica dal vivo e divertimento, spiega ancora la titolare di “Space”, puntando l’accento «su una serata che ha fatto molto discutere tant’è che, nonostante l’enorme affluenza di clienti, non ha superato la prima edizione, soprattutto - chiarisce ancora Cavalli - per la strenua opposizione degli ambulanti, sebbene vanti figli come la Shopping night e altre iniziative analoghe spuntate anche fuori Rimini».
La data dell’esperimento coincide con il varo delle aperture dei negozi alla domenica pomeriggio. Una scommessa ma anche un salto nel buio per i negozianti che aguzzano l’ingegno per creare eventi traino «come la festa dedicata a Federico Fellini, animata da attori itineranti che coloravano le vie, - ricorda la negoziante - recitando scenette e indossando abiti d’epoca e senza lasciar nulla al caso». Un intrattenimento ad hoc, dunque, per convincere intere famiglie a mettere il naso fuori di casa, lasciando divano e telecomando.

Eredità riccionese


Assieme ai genitori ha lavorato fino al 2020 anche la figlia Elisa, prima di aprire una sua attività di abbigliamento a Riccione. La passione per la moda si rinnova dunque sotto il nome di “Amué” ritagliato dalle iniziali della 43enne e della socia Michela Arcangeli.
Nel mezzo si sono rincorsi cambiamenti infiniti fra cui lo sgretolarsi del concetto stesso di commercio. Spiega la commerciante: «Negli anni Ottanta, era normale aspettarsi l’arrivo dei clienti, anche se non mancavano giorni più fiacchi rispetto ad altri, oggi invece si preferisce comprare a suon di clic. Una scelta che toglie gran parte della magia spegnendo l’interazione foriera di consigli ma anche di umanità». A tramontare anche quell’attenzione «per le serate in discoteca» che lanciava tendenze pronte a decollare da Rimini verso il resto d’Europa. «Adesso se non ti dai da fare sui social, sei già out», commenta la 61enne prima di rimarcare la commozione per un’altra luce che si spegne lasciando incredule generazioni di clienti. «La speranza è di godersi la vita viaggiando - conclude Cavalli - niente di pretenzioso, beninteso, solo un Natale da passare al caldo senza muovere un dito».

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