Don Filippo dal Papa in Harley Davidson: da Budrio di Longiano fino a Piazza San Pietro VIDEO GALLERY

Romagna mia, Romagna in fiore” cantata in piazza a San Pietro, con l’arrivo rombante su due ruote del parroco-biker don Filippo Cappelli, che ha festeggiato anche il compleanno di sua mamma portandola in moto con lui. E papa Francesco, dopo l’Angelus domenicale, ha salutato i partecipanti al moto-pellegrinaggio. Il sacerdote che regge la parrocchia di Badia e Budrio ha realizzato un suo sogno: andare con gli amici a San Pietro facendo entrare la sua Harley Davidson in piazza, unica moto ammessa nel cuore del Vaticano.
Il parroco cesenate 47 enne, arrivato 7 anni fa nella parrocchia di Badia e Budrio, continua a stupire. Ha rivitalizzato le attività, creato gruppi scout, organizzato iniziative culturali ed eventi aggregativi come la "disfida della cantarelle”, lanciato l'idea di produrre una birra parrocchiale per la fratellanza. È stato anche convocato a Roma dalla Conferenza episcopale italiana (Cei) per coordinare il “tavolo di lavoro per la pastorale della strada”.
Ha poi favorito la nascita del moto club “Duc in altum” di Budrio, con cui si è lanciato in vari moto-pellegrinaggi. Possiede un paio di moto, tra cui una Harley Davidson di colore nero, che gli ha regalato il babbo Enzo, venuto a mancare nel 2017, quando è stato consacrato sacerdote. Quando don “Filo” sale su quel gioiello su due ruote, è difficile riconoscerlo, col suo casco scuro e il giubbotto in pelle nera. Spesso lo accompagna mamma “Rosanna” Adele Gentili, che proprio domenica scorsa era con lui, nel giorno del suo compleanno, lo stesso della festa di San Giovanni, patrono di Cesena. Assieme a loro, un gruppo di romagnoli che non dimenticheranno l’esperienza vissuta.


Il viaggio rombante dal papa

Una volta che don Filippo ha ricevuto l’ok da Roma, da Cesena e Budrio (Moto club Paolo Tordi e Duc in Altum) sono partiti in 60, oltre metà dei quali in moto. Sono arrivati sabato mattina, alloggiando ad Aprilia, a 50 km da Roma. Il giorno seguente, don Filo ha avuto l’onore di essere l’unico in tutta la piazza a poter entrare con la moto, scortato dalla polizia vaticana e italiana, tra due ali di folla. A seguire, i 60 romagnoli, che hanno trovato un momento anche per cantare “Romagna mia” tra gli applausi dei presenti.
«Devo molto alla collaborazione di don Tony Drazza della Cei, che ci ha concesso di celebrare messa nei tre giorni da loro e anche a don Michele Gianola, dell’Unts (l’Ufficio turistico vaticano), che ci ha spalancato le porte», commenta il parroco. Ieri sera c’è stato il rientro, «stanchi ma molto soddisfatti». Per don Filo è stato «un sogno che si realizza» ma non si esaurisce: «Spero, tra qualche anno, di portare varie moto in piazza San Pietro». Mamma Rosanna, emozionata, ha dedicato l’uscita al marito Enzo: «Sarebbe stato felice di essere in piazza San Pietro, ma di fatto era con noi e ci guardava dall'alto».
Dopo l’Angelus domenicale in piazza San Pietro, papa Francesco ha pubblicamente rivolto un saluto ai «partecipanti al moto-pellegrinaggio», facendo un simpatico refuso. Dopo aver ricordato i fatti accaduti nel Centro penitenziario femminile di Támara in Honduras w il 40° anniversario della scomparsa di Emanuela Orlandi, ha ricordato anche i moto-pellegrini di Cesena e «Longhiano», con un’acca di troppo..

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